Dopo 27 giorni di agonia è morta la funzionaria italiana ferita dalle granate dei talebani a Kabul
È morta Barbara De Anna, 40 anni, di Firenze, la funzionaria dell’Oim ferita il 24 maggio in un attacco dei talebani a Kabul, in Afghanistan. Quel giorno una serie di attentati, esplosioni e sparatorie si erano verificate nel quartiere di Shar-e-Naw. Dopo varie ore di scontri le forze della sicurezza afghana erano riuscite a ripristinare l’ordine. I talebani avevano attaccato un’area della capitale densa di ospedali, organismi di polizia, sedi di organizzazioni internazionali, hotel e guest house che ospitano stranieri. Il bilancio era stato di quattro morti e quattordici feriti, fra cui appunto Barbara De Anna, funzionaria dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, rimasta gravemente ustionata dall’esplosione di due granate. Il giorno dopo, De Anna era stata trasferita in Germania nell’ospedale militare americano di Lanstuhl. La funzionaria lavorava al programma di rientro dei profughi. «È deceduta giovedì all’ospedale tedesco dove era stata ricoverata in seguito alle gravi ferite riportate nell’attacco contro l’ufficio dell’Oim a Kabul lo scorso 24 maggio scorso», ha riferito il portavoce dell’Oim, Chris Lom. «Siamo vicini alla famiglia. Barbara De Anna ha pagato il prezzo più alto per il suo impegno verso gli altri»: queste le parole di Cristiano Benucci, il sindaco di Reggello, Comune del Fiorentino dove vivono i genitori della De Anna, che il sindaco aveva incontrato dopo il ferimento e prima che partissero per la Germania dove la funzionaria era stata ricoverata. «Siamo in attesa – ha aggiunto Benucci – di capire come e quando si svolgeranno i funerali». Il presidente del Senato Pietro Grasso ha aperto il suo intervento al convegno sulla giustizia dell’Ocse chiedendo un minuto di silenzio per la funzionaria dell’Oim.