«Roma è come Bucarest. Ingovernabile». La gaffe del commissario tedesco svela il pregiudizio anti-italiano

29 Mag 2013 16:13 - di Guido Liberati

«A me preoccupano Paesi che complessivamente sono quasi ingovernabili come Bulgaria, Romania e Italia». Il commissario europeo per l’energia Guenther Oettinger in un’intervista rilasciata alla Bild online è riuscito in un colpo solo a mandare su tutte le furie Roma e a mettere in imbarazzo Berlino e l’intera Commissione europea.  Oettinger – di cui Bild riferisce dichiarazioni fatte ieri a Bruxelles in un’occasione pubblica – ha espresso forti preoccupazioni sulla situazione europea, definita un «caso di risanamento». «Mi preoccupa che troppi ritengano che tutto vada bene. Bruxelles non ha ancora riconosciuto la gravità della situazione». «Invece di pensare a combattere la crisi del debito – ha aggiunto il commissario all’energia – l’Europa celebra il suo buonismo e si comporta come una istituzione educativa per il resto del mondo». L’ufficio stampa di Oettinger non smentisce, ma si limita a definire la frase estrapolata fuori contesto. Berlino ha provato non senza imbarazzo a prendere le distanze dal suo commissario «Non sentirete mai espressioni del genere sull’Italia dal governo tedesco», ha commentato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert. Ma ormai il caso è di dimensioni internazionali.

Per il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta, le parole di Oettinger «potrebbero cogliere di sorpresa e certamente indignano in modo insopportabile. Ma sono anche segno dei tempi: la Germania, troppo spesso, si sente lo Stato egemone dell’Europa, e da tale si comporta». Brunetta replica in questi termini al politico tedesco: «Che il buon Oettinger stia sereno e pensi a fare in modo decente il Commissario europeo per l’Energia, alla governabilità del nostro Paese ci pensiamo noi». Secondo il ministro degli Affari europei, Enzo Moavero, «considerazioni così superficiali e isolate – ha detto ancora il ministro – rivelano carenza di informazioni e di garbo istituzionale, di cui l’autore si assume la responsabilità». Dietro le dichiarazioni «per nulla istituzionali del Commissario europeo si nasconde, neanche troppo velatamente, un certo pregiudizio anti-italiano», nota Deborah Bergamini, capogruppo Pdl in Commissione esteri della Camera. Mentre il presidente della Commissione Esteri, Fabrizio Cicchitto definisce le parole «francamente assai gravi, visto anche il ruolo che egli svolge e testimoniano l’esistenza di un atteggiamento di stampo coloniale».

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