Pansa nuovo capo della polizia. E su Twitter parte l’attacco: «Figlio di un revisionista, che scandalo…»

31 Mag 2013 13:52 - di Antonio Marras

Alessandro Pansa è il nuovo capo della polizia, nominato dal Consiglio dei ministri e uscito vincente dal ballottaggio con il prefetto Alessandro Marangoni, che resterà come vicecapo vicario della polizia. Nato a Eboli (Salerno) 62 anni fa, sposato, con due figli, Alessandro Pansa ha passato anni importanti della sua carriera al Servizio centrale operativo (Sco) insieme ai suoi due predecessori al vertice del Dipartimento di Pubblica sicurezza, Antonio Manganelli e Gianni De Gennaro. Gli inizi in Calabria, sia nel settore del contrasto alla criminalità organizzata che al terrorismo. A Roma dal 1982, ha lavorato prima alla squadra narcotici della questura e, poi, presso il centro interprovinciale Criminalpol Lazio-Umbria.  Ha condotto indagini contro le organizzazioni mafiose che hanno portato alla cattura di latitanti come Nitto Santapaola. Nel giugno del 2000 è stato nominato prefetto, vicecapo della polizia, nonché direttore centrale della polizia criminale e nel 2010 capo Dipartimento per gli affari interni e territoriali.

Una nomina, quella di Pansa, accolta con soddisfazione bipartisan delle forze politiche mentre su Twitter, pochi minuti dopo l’annuncio del suo incarico, il cognome del nuovo capo della polizia ingenerava una serie di incredibili equivoci, ormai ricorrenti sul web grazie alla superficialità con cui viene gestita l’informazione, e i relativi commenti, sui social netowork, dove spesso il verosimile diventa verità assoluta. Qualcuno, infatto, ha iniziato a far girare nella comunità virtuale la notizia che Alessandro Pansa fosse il figlio del giornalista Gianpaolo Pansa, scrittore e storico che ha avuto il coraggio di denunciare gli efferati crimini partigiani commessi dopo l’8 settembre ai danni dei “vinti” in libri di successo molto documentati. Il che gli è valso, a sinistra, la fama di “storico revisionista”, in chiave dispregiativa. Lo stesso termine, “revisionista”, che è iniziato a circolare in rete per commentare la nomina di Alessandro Pansa, che nulla ha a che vedere con il giornalista ma incredibilmente confuso con il vero figlio di Gianpaolo, omonimo del nuovo capo della polizia ma dirigente di Finmeccanica. Quando i grandi navigatori di sinistra con la bava alla bocca lo scopriranno, dopo averlo riempito di ironie e invettive il nuovo capo della polizia, dandogli del “fascista” o traendo conclusioni certe come “ora si spiega il perché…”, forse non ne rideranno affatto.

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