Domenica al voto 565 Comuni. A Roma ultime cartucce spuntate di Marchini e Marino vs Alemanno

20 Mag 2013 11:25 - di Redazione

Non solo Roma, che è certamente la sfida più attesa. Domenica e lunedì prossimi – 26 e 27 maggio – si voterà per il rinnovo di 565 Comuni, in Sardegna e in Val d’Aosta. Tra i comuni si voterà ad Ancona e in 14 capoluoghi di Provincia: Avellino, Barletta. Brescia, Iglesias, Imperia, Isernia Lodi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio, Treviso, Vicenza e Viterbo. In caso di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, si voterà il 9 e 10 giugno.

Nella capitale la corsa è praticamente a quattro tra il sindaco uscente, Gianni Alemanno, il candidato del Pd, Ignazio Marino, l’outsider, Alfio Marchini che gioca al terzo incomodo e attacca alternativamente le coalizioni di centrodestra e centrosinistra, e il grillino Marcello De Vito. Un sfida dall’esito incerto anche se i sondaggi fotografano Gianni Alemanno in forte crescita. Oggi Marchini se la prende con il candidato forestiero del Pd (che in effetti non ha dato il meglio di sé nello scegliere lo sfidante al sindaco uscente). «Lui è di Genova. Noi a Roma queste persone le definiamo “il pollo che abbocca alle polpette avvelenate che gli vengono mandate”. È la dimostrazione che non é in grado di vivere in una città complessa come Roma», replica così a Marino che giorni fa lo aveva definito “il fratello bello di Alemanno”  riferendosi a un incontro che sarebbe avvenuto di nascosto tra Marchini e il sindaco. Ultimi scampoli di scontri a suoni di comunicati e ultime fatiche per la campagna on the road che vede il centrodestra in prima linea con gazebo e manifestazioni lampo in tutti i quartieri.

A Viterbo il sindaco uscente Giulio Marini si ripresenta sostenuto da quattro liste di centrodestra (Pdl, Ego sum leo, Fratelli d’Italia e Civica per Viterbo). A sfidarlo è il vincitore delle primarie open, l’ex presidente della Coldiretti Leonardo Michelini, che conta sull’appoggio, oltre che dei Democratici, di Sel e di due liste civiche. Per i Cinquestelle è in campo Gianluca De Dominicis, l’ex capofacchino della Macchina di Santa Rosa. Tra gli altri candidati alla poltrona di sindaco del capoluogo della Tuscia anche Giovanni Adami (Fiamma tricolore), Diego Gaglini (CasaPound), Daniele Cario (Solidarietà cittadina) a capo di una parte di fuoriusciti dal Pd, Renzo Poleggi (La mia Tuscia), Marco Prestininzi (Rifondazione comunista), Michele Bonatesta (Insieme per il territorio), Andrea Scaramuccia (La Destra), Filippo Rossi (Viva Viterbo), Gianmaria Santucci (FondAzione), Ugo Biribicchi (Viterbo che lavora). Due invce le liste a sostegno dell’ex assessore della giunta Marini, Chiara Frontini.

Un’altra sfida importante per numero di elettori e gli equilibri futuri della Leonessa d’Italia, è quella di Brescia. Sono ben 9 le liste che sostengono il candidato sindaco uscente di centrodestra, Adriano Paroli. Candidato con la lista civica per Paroli anche un grande della storia del calcio, Alessandro “Spillo” Altobelli, campione del mondo in Spagna ’82 e già assessore allo Sporto negli anni ’80. Il primo cittadino uscente dovrà confrontarsi con il candidato del centrosinistra, Emilio Del Bono, sostenuto da 6 liste. A Treviso lo scontro è tra il candidato di Pdl e Lega, Gentilini, Giovanni Manildo, candidato delle 5 liste di centrosinistra, Alessandro Gnocchi, candidato Cinquestelle “duro e puro”, Beppe Mauro (Grande Treviso e Fare Treviso futura). Unica candidata donna l’indipendente Alessia Bellon, che ha deciso di indossare la maglia rosa e di colorare di rosa i manifesti, «per un doppio omaggio, alle donne e alla tappa trevigiana del Giro d’Italia».

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