Dal “potere logora chi non ce l’ha” al “cruccio per il figlio laziale”… Andreotti in venti frasi famose

6 Mag 2013 16:59 - di Redattore 92

Non esisteva ancora Twitter, ma gli aforismi di Giulio Andreotti, le sue battute taglienti sarebbero state perfette per i Social network. Ecco alcune delle più celebri, potevano essere duemila, ne abbiamo selezionate venti. Collocate dal ventesimo al primo posto, in una ideale hit parade delle frasi famose del senatore a vita, morto oggi a 94 anni, nella sua casa romana.

20) «Io non ho programmi personali, ma aspirazioni. Anzi, una sola aspirazione: quella di morire in grazia di Dio. Il più tardi possibile…»

19) (In risposta a Indro Montanelli: «In chiesa De Gasperi si rivolgeva a Dio e Andreotti al prete») «Parlare con i preti non mi pare sia una cosa disdicevole, tan’è vero che in tempi elettorali anche i più anticlericali fanno delle serenate ai preti che sono straordinarie».

18) (In polemica con il futuro fondatore di Repubblica) «Io non ho la sofferta esperienza operaia del deputato socialista Eugenio Scalfari, ma credo che dovrebbe studiare un po’ meglio le nostre radici popolari».

17) «A chi mi domandava se non mi fossi mai trovato nel ruolo di Pilato ho risposto che non lo sapevo, ma ho precisato subito che comunque era meglio lui di Erode».

16) «Non faccio sport. I miei amici che facevano sport sono morti tutti»

15) (A proposito di Ilona Staller in Parlamento) «La Signora era sempre abbigliata in modo rigorosamente accollato e con calze tutt’altro che trasparenti. Non dico monacale, ma quasi, Le odierne vallette televisive la scandalizzerebbero».

14) (In risposta a chi lo dava per già per morto nell’ottobre scorso) «Capisco che molti attendono un mio passaggio a “miglior vita”, ma io non ho… fretta. Ringrazio tutti coloro ai quali sta a cuore la mia salute e in particolare il Signore per l’ulteriore… proroga»

13) «Non attribuiamo i guai di Roma all’eccesso di popolazione. Quando i romani erano solo due, uno uccise l’altro».

12) (Su Emma Bonino) «È per la metà la Vispa Teresa e per l’altra metà Giovanna d’Arco»

11) «Più conosco certe gentili signore, più comprendo il fascino del celibato ecclesiastico»

10) (Sulla nomina di un protestante a un incarico ministeriale) «E allora? Deve presiedere la Commissione tributaria, mica dire la messa»

9) (Sull’inflazione) «Non è un cavolo che vale mille lire, ma sono mille lire che valgono un cavolo»

8) «Un professore di lettere che conoscevo, ripeteva spesso, durante il fascismo, che nessuno pubblicava i suoi romanzi perché non si accodava al regime. Ho atteso, successivamente, invano, di anno in anno che uscisse un suo saggio. L’altro mese sul Corriere è uscito il suo necrologio. L’unica volta che i giornali hanno parlato di lui non può godersene»

7) «Il mio peggior cruccio è avere un figlio laziale»

6) «Amo talmente tanto la Germania che ne preferivo due»

5) «Se fossi nato in un campo profughi del Libano, forse sarei diventato anch’io un terrorista»

4) «A parte le guerre puniche mi viene veramente attribuito di tutto»

3) «Meglio tirare a campare che tirare le cuoia»

2) «A pensare male si fa peccato, ma di solito ci si azzecca»

1) «Il potere logora chi non ce l’ha»

 

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