Cancellate le feste militari, in sordina la parata del 2 giugno
Cerimonia presso l’ippodromo militare, alzabandiera, carosello di lance, carica di cavalleria, schieramento della brigata di formazione, afflusso di medaglieri e labari, conferimento di onorificenze, partecipazione del capo dello Stato e del ministro della Difesa: così era prevista giovedì 9 la festa per i 152 anni del nostro Esercito, ma è stato tutto annullato. E lo stesso accadrà il 16 maggio per la festa della Polizia in piazza del Popolo a Roma e per quella della Guardia di Finanza il 20 giugno allo stadio dei Marmi sempre nella Capitale. Resta salva solo la parata militare del 2 giugno ma, come già accadde l’anno scorso, non ci saranno carri armati, cavalli, elicotteri, aerei, ma solo reparti in marcia per un’ora circa di sfilata. La rinuncia alle Frecce Tricolori, simbolo della parata, è forse quella più dolorosa, ma le celebrazioni di quest’anno sono tutte improntate al risparmio (annullato pure il ricevimento al Quirinale). «Ridefinire le modalità di organizzazione delle feste delle singole forze armate, dei corpi militari e dei corpi non armati dello Stato»: questa l’indicazione del presidente del Consiglio Enrico Letta. Il risparmio è evidente perché ogni festa dei corpi militari e di polizia si celebrava prima in pompa magna a livello nazionale e poi si ripeteva nei capoluoghi di provincia. E poi già l’anno scorso si era puntato al risparmio: la rassegna militare del 2 giugno costò 1,6 milioni di euro, ma quest’anno la cifra sarà inferiore.