Silvio-show alla cena per Alemanno: «Ora vi tornerà l’appetito: Bersani s’è dimesso!». E canta per la Bindi…

20 Apr 2013 9:41 - di Luca Maurelli

«Voglio darvi una notizia che vi farà tornare l’appetito: Bersani si è dimesso!»: da consumato uomo di spettacolo,  quando mancava qualche minuto alle 23, Berlusconi ha interrotto la cena elettorale in sostegno di Gianni Alemanno e si è impossessato del microfono di prepotenza per dare l’annuncio e “bruciare” perfino i Tg, a conferma di qualche fonte interna nella riunione dei veleni del Pd in corso al Capranica. A quel punto è partita una standing ovation simile a quella che aveva ricevuto lo stesso segretario del Pd, qualche ora prima, quando aveva annunciato la candidatura di Romano Prodi al Colle. Solo che in quel caso era il preludio del più clamoroso dei flop bersaniani, mentre ieri sera, al Tre Fontane dell’Eur, la platea che ha salutato l’annuncio di Berlusconi doveva solo festeggiare un successo quasi insperato, rispetto alle premesse della mattina. E lo ha fatto prima con entusiasmo, poi con qualche riflessione amara su un Paese bloccato dall’arroganza della sinistra. La testa di Bersani, il “traditore” del patto con il Pdl per un nome condiviso, è così rotolata sui tavoli della cena elettorale in sostegno di Alemanno tra gioia e rimpianti, ovvio corollario di una stagione di veleni e arroganza che il Pd sta pagando a caro prezzo, fino alla dissoluzione.  «Avevamo sperato che il Pd avesse capito che con Grillo non si può fare nulla di serio, ma così non è stato», ha proseguito Berlusconi. «Se domani (oggi per chi legge, ndr) ci sarà un candidato idoneo per un governo condiviso – ha aggiunto il Cavaliere – daremo il nostro voto, altrimenti faremo come oggi e non parteciperemo alla votazione».
Berlusconi ha poi afferrato il microfono per cantare, in francese: «Dedico queste canzoni alla signora Rosy Bindi che si è dimessa dalla presidenza del Pd». Ed è scattata un’altra ovazione. Poi Berlusconi è tornato serio e ha snocciolato i dati degli ultimi sondaggi: «Siamo cinque punti avanti, andiamo al voto». La serata in onore di Alemanno ha riservato momenti importanti, dal punti di vista politico, anche per il sindaco uscente, destinatario di messaggi chiari rispetto a voci destabilizzanti messe in giro su possibili disimpegni o cambi di cavallo del Cavaliere: «Alemanno è la persona più giusta
per affrontare i prossimi cinque anni alla guida di Roma Capitale. Non si può pensare che l’ottimo lavoro svolto venga
interrotto. Faremo una forte campagna elettorale per Gianni.Da quando il mio governo ha salvato Roma – ha sottolineato il Cavaliere – tutti i conti sono in ordine. Ora Gianni è a metà dell’opera e sarà costretto a lavorare per altri cinque anni». Parole accolte con soddisfazione dal sindaco: «Questa serata per me rappresenta l’ultima e definitiva investitura rispetto alla mia candidatura, spero che ora si parli dei problemi concreti della città e non di mitologie rispetto alle divisioni
del centrodestra. Questo è un momento di grande unità tra il governo della città e il centrodestra».

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