«Ridateci i nostri papà», corteo a Taranto per i marò (e contro Monti)

12 Apr 2013 20:39 - di Giovanni Trotta

Ormai è frattura tra governo Monti e Forze Armate italiane: dopo l’intervento deciso del Cocer affinché il governo faccia qualcosa, la mobilitazione in tutta Italia prosegue. Ridateci i nostri papà: questo striscione campeggiava in testa al corteo di solidarietà nei confronti dei due marò bloccati in India da oltre un anno perché accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati, che si é svolto questo pomeriggio a Taranto. A portare lo striscione erano due figli minorenni del tarantino Massimiliano Latorre e del barese Salvatore Girone. Immediatamente dietro un secondo striscione: «Non vi lasceremo soli», esibito da rappresentanti dell’Unsi (Unione Nazionale Sottufficiali d’Italia) e dei sindacati di polizia. C’erano anche la moglie di Girone e due nipoti di Latorre. Una settantina di persone, compresi alcuni consiglieri e assessori comunali e rappresentanti dell’Associazione Marinai d’Italia, ha partecipato al corteo che si è snodato per le vie del centro prima di arrivare davanti al monumento al marinaio. «La manifestazione – ha spiegato Antonio Ciavarelli, presidente dell’Unsi della provincia di Taranto – ha lo scopo di esprimere sentimenti di vicinanza ai due colleghi e alle loro famiglie. Volevamo anche stimolare le istituzioni, dopo le imbarazzanti vicende politiche sul caso». Un nastro giallo sventola con il tricolore già da qualche giorno dal balcone del Municipio di Taranto. È il segno della solidarietà e della vicinanza della città ai due fucilieri. L’iniziativa è stata assunta dal sindaco, Ippazio Stefano, che ha accolto l’iniziativa di sensibilizzazione del Cocer. A Firenze, ina bandiera della Marina militare italiana è stata espostaa sulla facciata di Palazzo Ubaldino Peruzzi a testimonianza di vicinanza e di solidarietà nei confronti di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Ad esporla una delegazione del Popolo della Libertà fiorentino composta dal coordinatore cittadino Gabriele Toccafondi e dai consiglieri del Quartiere 1.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *