Il Pdl diserta la quarta votazione. Il Cav: guerra senza quartiere alla “sinistra pigliatutto”

19 Apr 2013 16:09 - di Marcello De Angelis

«Bersani aveva detto che se avesse preso il 51 per cento vrebbe votato come se avesse preso il 49…». Così è iniziata la relazione di Silvio Berlusconi ai gruppi parlamentari del suo partito riuniti a Montecitorio nella storica saletta che ancora – e malgrado le pressioni del M5s – porta il nome di Pinuccio Tatarella. Berlusconi ha proseguito ricordando che invece il leader del Pd ha preso il 20 per cento e pretende di governare come se avesse presso l’80, volendo per sé tutte e cinque le principali cariche dello Stato. Con la quinta si riferisce alla Presidenza del Csm che, ricorda, ha una maggioranza blindata di rappresentanti di sinistra. Con la candidatura di Prodi al Quirinale Bersani ha mancato alla propria parola e tradito gli accordi da lui stesso proposti. «Bersani – ricorda Berlusconi – ci ha sottoposto una rosa di cinque nomi di candidati e ci ha chiesto infine di convergere su Marini. Noi abbiamo rispettato gli accordi nel superiore interesse della Nazione. Loro, come fanno da sempre i comunisti, alla fine vogliono far prevalere l’interesse di parte e di fazione su quello della collettività dei cittadini». Con Prodi al Quirinale Bersani pensa di riuscire malgrado tutto e malgrado tutti a sopravvivere alla rottamazione annunciata, ottenere un reincarico e così coronare il sogno di essere – seppur brevemente – presidente del Consiglio. Il segnale di disertare la votazione del Presidente è chiaro: se volete governare contro un terzo degli italiani non potete farlo con i voti di coloro che da quel terzo di italiani sono stati eletti. In Italia non ci sono più regole, né garanzie, in particolare in ambito giudiziario. Berlusconi ha ricordato che è soprattutto da quel versante che pioveranno nuovi attacchi per far fuori lui e il centrodestra dopo che la sinistra avrà realizzato la completa occupazione delle istituzioni. Ma ha anche ribadito di essere fiducioso nell’affrontare gli attuali quanto gli eventuali futuri attacchi di Magistratura democratica, che ha definito «un’organizzazione segreta, altro che la P2». Ai rappresentanti del suo partito ha ribadito di aver la coscienza totalmente pulita e di avere per questo la certezza che, non importa quanto a lungo sarà necessario combattere, alla fine sarà la verità a prevalere e gli italiani sapranno giudicare chi sia la vittima e chi il carnefice. Il centrodestra scenderà in piazza ovunque per impedire che gli italianni siano nuovamente oggetto di un vero e proprio scippo della democrazia. In caso di elezioni – «anche a giugno» – il centrodestra sarebbe certo della vittoria. I sondaggi confermano un recupero che va oltre il 4 per cento rispetto alle ultime votazioni e i milioni di elettori di centrodestra che hanno votato per Grillo perché volevano dare un segnale forte alla politica, hanno già avuto modo di pentirsi della loro scelta.

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