Domenica Letta va al Colle. La maggioranza c’è ma resta il rebus della Lega
Enrico Letta tornerà probabilmente domenica al Colle per sciogliere la riserva. La fiducia del Parlamento è prevista per lunedì. Quanto ai numeri del governo ci si muove sul solco di Monti, quindi intorno ai diciotto ministri.
Il suo governo potrà contare su una maggioranza solida. Sulla carta, infatti, il nuovo esecutivo dovrebbe partire da un bacino potenziale di 456 voti a Montecitorio e 239 al Senato. Una maggioranza teoricamente a prova di bomba. I numeri potrebbero essere ancora più alti se la Lega, non più chiusa sul “no” totale come per Amato, dovesse spingersi a votare la fiducia: in tal caso la maggioranza raggiungerebbe quota 475 voti alla Camera e 255 al Senato. Se poi il Movimento cinque stelle dovesse dar seguito alla promessa di votare i provvedimenti che condivide, di tanto in tanto il governo potrebbe incassare votazioni plebiscitarie. Ma restiamo all’oggi, con l’ipotesi che la Lega neghi la fiducia a Letta. Per il nuovo esecutivo dovrebbero votare alla Camera 293 deputati del Pd, 97 del Pdl, 47 di Scelta Civica, cinque del Centro democratico, cinque altoatesini della della Svp e del Patt, quattro del Psi, tre deputati di centrosinistra eletti all’estero, uno dell’Api, uno valdostano della movimento Stella Alpina (alleato dell’Union Valdotaine che alla Camera ha aderito al gruppo della lega Nord): in totale 456 voti. Contrari sarebbero i 109 grillini, i 36 di Sel (tutti tranne la presidente della Camera Laura Boldrini che per prassi non voterà) i 19 della Lega (tutti tranne il rappresentante della Val d’Aosta che invece voterà la fiducia), i nove di Fratelli d’Italia: in totale i contrari sarebbero 173. Situazione analoga al Senato. A favore del governo Letta 108 senatori del Pd (tutti tranne il presidente Piero Grasso che non voterà per prassi), 91 del Pdl, 21 di scelta Civica, 10 del gruppo Gal, quattro della Svp, due del Psi, uno del partito trentino Upt (vicino al governatore Dellai), uno dell’Union Valdotaine. A favore del governo dovrebbe votare anche il senatore a vita Emilio Colombo. In totale i “sì” sarebbero 239. I “no” alla fiducia in Senato verrebbero dal M5S (54), Lega (16), Sel (7) per un totale di 77 voti contrari. Da tener presente che al Senato non parteciperanno al voto, per motivi di salute, i senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi e Giulio Andreotti.