Attacco hacker, rabbia M5S, ora alle prese con la grana “hot mail” . I parlamentari difendono la Sarti

26 Apr 2013 21:27 - di Redazione

Gli hacker hanno preso di mira il Movimento Cinque Stelle e non mollano la presa. La pista più accreditata tra i parlamentari grillini è quella della lotta intestina tra i militanti emiliani o quella di una vendetta personale. Dopo la diffusione online delle mail personali della deputata riminese Giulia Sarti da parte di un sedicente gruppo di pirati informatici, che si firma “hacker del Pd”, e la minaccia di pubblicare anche quelle di altri 70 parlamentari  cinquestelle, è ancora giallo sui mandanti dell’attacco informatico. Il contenuto delle mail non è verificabile (la violazione della corrispondenza è un reato) ma alcuni giornali azzardano la presenza di corrispondenza legata alla attività politica della giovane parlamentare a Bologna, teatro secondo alcuni di una violenta faida interna al Movimento. Ma il quotidiano Libero si spinge oltre e ipotizza in prima pagina un “Pornoricatto al M5S”, alludendo alla presenza di foto strettamente personali di una deputata di cui non rivela l’identità, immagini e video a luci rosse. È un’ allusione che scatena l’ira dei militanti del M5S. Nel Palazzo è bufera: senatori e deputati “stellati” appaiono turbati e non parlano. Ma lo fanno i loro volti: scuri e tesi. E cresce l’indignazione per il fatto che il sito dove scaricare le mail “rubate” non sia stato oscurato subito dopo la denuncia a magistratura e polizia postale. «È una porcata. Come si fa a pubblicare delle mail private? È chiaramente un ricatto», si sfoga qualcuno. La solidarietà alla Sarti è trasversale: colleghi ma anche giornalisti e militanti che la conoscono condannano il gesto. Lei preferisce non commentare ufficialmente (a chi ha avuto modo di sentirla confida che non si farà certo «fermare da questa intimidazione»). Non vuole dare peso alla cosa: sul suo profilo facebook annuncia la devoluzione di parte della indennità parlamentare e non fa alcun accenno al caso degli hacker. «Stanno tentando di spaventarci “sputtanando” la nostra vita. Grillo ce lo aveva detto – spiegano alcuni parlamentari – La questione politica rischia di finire in secondo piano. Vogliono farci fuori con il gossip ma noi siamo sereni»». Tacciono anche Grillo e Casaleggio (anche alcune loro mail sarebbero state “hackerate”). Lo staff comunicazione del M5s non interviene in attesa dei riscontri delle indagini di polizia e magistratura. La presidente della Camera, Laura Boldrini, annuncia che investirà della questione il Comitato per la sicurezza all’interno dell’Ufficio di Presidenza.

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