Napoli: per il gip non c’è la prova che Berlusconi abbia corrotto De Gregorio. Il Pdl: avevamo ragione noi

19 Mar 2013 18:45 - di Redazione

Il gip Marina Cimma ha respinto la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi, Valter Lavitola e Sergio De Gregorio rimettendo gli atti al pm.  La motivazione fa comprendere l’insussistenza dell’accusa di corruzione all’ex premier: per il gip le prove acquisite non depongono univocamente nel senso della sussistenza dell’ipotesi della corruzione piuttosto che quella del finanziamento illecito. “La decisione del gip di Napoli – ha commentato Maurizio Gasparri – di respingere la richiesta di giudizio immediato nei confronti di Silvio Berlusconi avanzata dai pubblici ministeri dimostra quanto fosse arbitraria quell’iniziativa. Ne avevamo contestato lo spirito e la sostanza. Se da un lato è positivo che il gip abbia impedito una sorta di giudizio sommario, resta l’assoluta intollerabilità dell’offensiva giudiziaria a 360 gradi nei confronti di Silvio Berlusconi”. “Come volevasi dimostrare – ha aggiunto Mariastella Gelmini – aveva ragione il Pdl a protestare contro la fortissima aggressione giudiziaria di questi giorni. Il gip di Napoli infatti ha respinto la richiesta di giudizio immediato avanzata dalla Procura della Repubblica di Napoli nei confronti del presidente Berlusconi”.  “La speranza adesso è che tale vicenda serva da monito per le altre procure – ha concluso Gelmini – affinché evitino forzature quando si tratta di Silvio Berlusconi, leader del centrodestra al quale, così come auspicato qualche giorno fa il presidente della Repubblica Napolitano, deve essere consentito di poter svolgere fino in fondo il proprio ruolo”.

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