L’ironia sul Pd corre sul web: «Bersani si è mica trasferito a Castelgandolfo?»
«Mi sono distratta. Bersani si è trasferito a Castelgandolfo col titolo di emerito cosa?». Ironia al vetriolo, quella di Sabina Guzzanti. Non è da meno quella di Conchita De Gregorio, l’ex direttrice de l’Unità scrive sarcastica: «Direzione Pd: mettere uno, almeno uno, in ascolto del mondo fuori». Su Twitter la direzione del Pd si vive, in diretta, anche così. Con battute, sì, ma di quelle che provocano un riso a labbra strette. Come quella di Nicola Savino (nella foto), volto e voce noti di radio e tv: «Lo streaming della direzione Pd sembra Ieri oggi in tv, quello che va di notte su Rete4 in cui fanno vedere roba vecchia male illuminata». Goffredo De Marchis, altra firma di Repubblica, commenta l’intervento di un vecchio ex Pci oggi in odore di essere fan di Re Giorgio: «Ranieri ha sbagliato riunione. Gli eletti di Scelta civica si vedono a via del Corso 189». Gli fa eco dal fronte opposto Claudio Cerasa, giornalista del Foglio: «Curioso comunque che Ranieri, che alle elezioni se non sbaglio non ha votato Pd, ma Monti, faccia ancora parte della direzione Pd». Ma c’è anche chi tesse lodi. E a riceverle è solo uno, Massimo D’Alema, nonostante le sue lodi all’inciucio. C’è chi, come la giornalista d’Europa Chiara Geloni inneggia con un solo grido «D’Alema-D’Alema-D’Alema» e chi, come il vicepresidente del Partito democratico, Ivan Scalfarotto commenta ammirato: «Quando parla lui sparisce il brusio». Ma neanche Baffino la scampa. Luca Sofri: «Massimo D’Alema, a nome del tartufo di Norcia». Ancora più perfido l’ex spin doctor dello stesso D’Alema: «Otto punti – scrive Fabrizio Rondolino – sono troppo pochi per suturare la piaga del Pd». Mentre Stefano Menichini commenta amaro: «Sarà per dare sostegno a Bersani, ma in sei ore nessuno ha detto: un po’ è stata colpa mia, il mio incarico è a disposizione».