Il Dalai Lama «triste» per la rinuncia di Benedetto XVI: «Ha fatto una scelta realistica per il bene dei cristiani»
Il Dalai Lama ha manifestato «un po’ di tristezza» per la rinuncia di papa Benedetto XVI al Pontificato, aggiungendo che si è trattato forse di una «scelta realistica» che in qualche modo è stata presa «a maggior beneficio dei cristiani». Ricevendo una laurea ad honorem in filosofia a Shapur, non lontano dal suo quartier generale di Dharmashala, il leader spirituale dei tibetani ha detto: «Prima di tutto sono un po’ triste» per questa notizia. Aggiungendo poi: «Lo conosco, è una persona intelligente». Ma certo, ha poi detto, «si tratta di un praticante religioso che nello stesso tempo è molto intelligente. Per cui la sua decisione, credo, deve essere stata realistica, presa per dare in qualche modo un beneficio maggiore alle persone interessate». Prego, ha concluso, «affinché la parte restante della sua vita sia molto utile e ricca di benefici per tutti».
Il ricordo dell’incontro personale è riferito all’ottobre 2006, allorché Benedetto XVI aveva ricevuto in Vaticano il capo dei buddisti tibetani. Come già avvenuto con Giovanni Paolo II si è trattato di un incontro “invisibile” – i giornalisti non sono stati ammessi – non annunciato e non registrato sui notiziari ufficiali del Vaticano, anche se confermato dalla Sala stampa. Nel corso del colloquio, aveva spiegato il Dalai Lama in un successivo incontro con i giornalisti, si era parlato di «valori umani, armonia religiosa e ambiente». Su questi temi vi era stato una piena sintonia. Riguardo invece alle il Dalai Lama ha dichiarato di aver detto al Papa che «poche persone che agiscono male non rappresentano la religione alla quale appartengono». Non si era invece parlato di Cina, perché «là ci sono molti cristiani che vivono delle difficoltà a causa della loro fede».