Grillo urla alla congiura: «Giornalisti pagati per sputtanarci». E un finto grillino s’imbuca dalla D’Urso…

7 Mar 2013 14:08 - di Redazione

È un Grillo infuriato come non mai quello che sul suo blog si scatena contro la Rai, i giornalisti, i partiti che li pagherebbero per “sputtanare” il Movimento Cinque Stelle. «È indispensabile creare una sola televisione pubblica, senza alcun legame con i partiti e con la politica e senza pubblicità. Le due rimanenti possono essere vendute al mercato», dice l’ex comico genovese. E fino a qui, nulla di male. Il peggio arriva però con la teoria della congiura, quando Beppe Grillo attacca i media e in particolare i conduttori televisivi, per il “lavoro di sputtanamento” nei confronti del M5S. Sono “pagati per quello dai partiti”, afferma il leader Cinque stelle, sottolineando che “l’accanimento delle tv ha raggiunto limiti mai visti” . «L’accanimento delle televisioni nei confronti del M5S ha raggiunto limiti mai visti nella storia repubblicana, è qualcosa di sconvolgente, di morboso, di malato, di mostruoso, che sta sfuggendo forse al controllo dei mandanti», scrive Grillo, citando “il folle assalto all’albergo Universo a Roma dove si sono incontrati lunedì scorso i neo parlamentari del M5S”. «Scene da delirio – aggiunge – Questa non è più informazione, ma una forma di vilipendio continuato, di diffamazione, di attacco, anche fisico, a una nuova forza politica incorrotta e pacifica. Le televisioni sono in mano ai partiti, questa è un’anomalia da rimuovere al più presto». In realtà ciò che avrebbe fatto infuriare Grillo sarebbe stato sia la figura barbina fatta da un militante (vero) del M5S ieri sera dalla Gruber, ma anche l’ospitata di un attivista del Movimento alla trasmissione di Canale 5 condotta da Barbara D’Urso, che secondo i grillini sarebbe estraneo al Cinque stelle. A denunciarlo è, sul blog di Beppe Grillo, il giornalista e attivista del movimento Matteo Incerti. «Come le televisioni falsificano la realtà? Eccone un esempio – racconta – che unisce falsificazione e il classico triste fenomeno dei voltagabbana italiani. Il signor Matteo De Vita si iscrive ad un Meet Up il 24 febbraio 2013. Magicamente Barbara D’Urso su Canale 5 lo invita a parlare a nome del Movimento 5 Stelle come “attivista” in collegamento da Bari. Il signor De Vita, che non rappresenta nessuno se non sé stesso, oltre a sfoggiare un’arroganza fuori dal comune, si arroga il diritto di parlare a nome di un movimento al quale non appartiene se non virtualmente…». Ma più che con la D’Urso, forse Grillo se la dovrebbe prendere con la struttura del Movimento, dove i clic contano più delle persone, sincere o bugiarde che siano.

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