E a manifestare contro il Cavaliere non rimase (quasi) nessuno: falliscono le iniziative di “Micromega”
Ci sono ricascati: non appena saputo che il Pdl avrebbe manifestato in piazza del Popolo a Roma, gli anti-Cav di professione, come il direttore di Micromega, Paolo Flores d’Arcais, ha subito organizzato non una ma quattro fantasiose manifestazioni “per l’ineleggibilità di Berlusconi”, in base a una legge del 1957 (quando le tv commerciali non si pensava nemmeno potessero mai esistere) in tre città diverse: Roma, Milano, Palermo e Genova. Del raduno in queste due ultime città non si ha notizia, a Milano hanno partecipato sì e no 300 persone, e a Roma, in piazza Santi Apostoli, non arrivavano a mille, malgrado la presenza di parti del Pd e spezzoni di grillini. E in omaggio a questo ultimi, Flores d’Arcais ha sottolineato che è stata organizzata via web, sottoscritta da 225mila persone (sempre online, come fa Grillo), a costo zero, senza sprechi, al contrario, per il direttore di Micromega, di quella di Berlusconi. Si è trattato della solita manifestazione rancorosa verso un politico che è stato eletto sei volte dal popolo italiano, è stato per quattro volte premier e ha raccolto dieci milioni di voti pochi giorni fa. Che non sia eleggibile è un po’ dura da mandar giù… Questo tipo di iniziative chiaramente faziose, come si è visto, hanno sempre rafforzato il Pdl. Eppure persino Bersani, fresco di designazione, ci è ricascato, promettendo che nel programma di governo ci saranno proposte su incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità. Parlando della manifestazione per l’ineleggibilità di Berlusconi ha infatti assicurato: «Nel programma che presenterò ci saranno norme stringenti su questi temi. Si riparte pulito, su basi nuove». Prosegue perciò la rincorsa ai temi cari ai grillini i quali però, come ha detto Berlusconi nel suo comizio, «continuano a mandarlo a quel paese tre o quattro volte al giorno». A piazza Santi Apostoli comunque hanno predominato la tristezza e soprattutto il rancore: è toccato all’attore Moni Ovadia il compito di condurre gli interventi sul palco, francescanamente rappresentato dal pianale di un camion. Notati tra la (rada) folla Furio Colombo, Giuseppe Giulietti, il blogger viola Gianfranco Mascia che è tra gli organizzatori dell’iniziativa, Vincenzo Vita e – sentite un po’ – Antonio Ingroia, secondo il quale «Berlusconi è la strozzatura che impedisce la democrazia completa nel Paese», giungendo ad assicurare che l’ex premier «non si libererà così facilmente dalle inchieste della magistratura». Più chiaro di così… Per fortuna l’avversario politico non lo si può cancellare per legge quando falliscono tutte le altre strade.