Battiato stecca di nuovo: “Troie in Parlamento”. E stavolta anche la sinistra va su tutte le furie

26 Mar 2013 18:09 - di Franco Bianchini

Dal mondo delle sette note a quello della politica il passo non è semplice. Perché una cosa è intonare un cuccurucucù qualsiasi, magari ambientandolo nell’era del cinghiale bianco, un’altra è avere a che fare con le riunioni di giunta e l’esame delle delibere. È poco divertente se paragonato alle ore trascorse con la chitarra e le cuffie in sala di registrazione, e a volte fa saltare i nervi. Franco Battiato ne è una prova, ogni giorno ne spara una, non si rende nemmeno conto di quel che dice oppure – e sarebbe grave – se ne rende conto ma lo fa lo stesso, con un preciso obiettivo politico. Dopo aver apostrofato gli elettori del centrodestra come subumani, adesso ha voluto impallinare l’universo rosa approdato a Montecitorio, mandando su tutte le furie anche i suoi alleati del Pd: «Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa. È inaccettabile», ha detto il musicista nel suo intervento al Parlamento europeo in veste di assessore al Turismo della Regione Sicilia. Secondo il suo onorevole giudizio sarebbe meglio che «aprissero un casino». Dopo qualche ora ha fatto dietrofront, con una toppa peggio del buco: «Prendo atto con dispiacere che la mia frase, che ovviamente si riferiva a passate esperienze politiche caratterizzate da una logica da mercimonio offensiva della dignità delle donne, sia stato travisata e interpretata come una offesa al Parlamento attuale, per il quale ho stima, o per le donne». E ancora: «Era evidente che il riferimento era a passate stagioni caratterizzate dal malaffare politico, dal disprezzo per le donne e per il bene pubblico». Ma non è bastato a frenare le polemiche: «Stento a credere che un uomo di cultura come Franco Battiato possa aver pronunciato parole tanto volgari», ha detto il presidente della Camera Laura Boldrini. Per Roberta Angelilli, «le parole di Battiato sono inaudite e volgari, tanto più gravi in quanto pronunciate in un contesto istituzionale». Non solo: «Pretendo delle scuse ufficiali e immediate dall’assessore Battiato».  A sua volta Beatrice Lorenzin ha chiesto alla presidenza della Camera di intervenire per via legale e a titolo risarcitorio nei confronti di Battiato per le gravi offese recate alle deputate elette alla Camera. È inaccettabile che si possa permettere un dileggio e un oltraggio simili all’istituzione Camera e ai parlamentari tutti». Rabbia anche nel Pd: «C’è chi sta alla finestra per anni, chi cura i propri interessi dalle pagine di un blog, dall’alto di un palco, nel chiuso di uno studio. E poi spara. Spara sulle istituzioni, magari dopo non aver rifiutato di occuparne una poltrona. Le parole di Battiato, passato dalla musica alla politica in un batter d’occhio, sono una vergogna». Fuoco bipartisan sul cantautore. Che farebbe meglio a salire sul ponte per sventolare bandiera bianca.

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