Afghanistan, dopo 33 anni spunta un soldato sovietico invasore

6 Mar 2013 19:11 - di Antonio Pannullo

Sono stati trasferiti da Farah alla base di Herat i due militari italiani rimasti feriti nell’esplosione di un ordigno in Afghanistan. Non sono in pericolo di vita. L’esplosione dell’ordigno rudimentale è avvenuta tra Bala Baluk e Shewan e ha coinvolto un blindato Lince che si è ribaltato. Ferito in modo non grave anche un interprete afghano. I tre sono stati soccorsi dagli altri componenti della pattuglia ed evacuati in elicottero presso l’ospedale da campo statunitense  con ferite agli arti superiori. E sempre dall’Afghanistan proviene una storia straordinaria, risalente all’invasione del Paese da parte dell’Unione Sovietica. Per 33 anni se n’era perduta ogni traccia: dato per disperso in Afghanistan dopo un combattimento tra l’Armata rossa e le truppe dei mujaheddin, nessuno dei suoi parenti e dei suoi amici sperava più di poterlo rivedere. Eppure, sbalordendo tutti, l’ex soldato sovietico Bakhritdin Khakimov è stato rintracciato pochi giorni fa da un’associazione di veterani di guerra e presto tornerà a casa a riabbracciare i suoi cari. Bakhritdin aveva appena 20 anni quando, nel 1980, fu spedito in Afghanistan. Poco dopo l’inizio del conflitto rimase gravemente ferito in uno scontro a fuoco vicino a Herat e fu curato da alcuni indigeni, tra cui un erborista che, una volta guarito, insegnò al giovane il proprio mestiere e lo aiutò a integrarsi nella sua tribù. Così la vita di Bakhritdin è andata avanti fino ad oggi lontano dalla terra natale, l’Uzbekistan. L’ex soldato del 101° reggimento fanteria, che adesso ha 53 anni, è diventato il nuovo erborista/curatore della tribù e sembra abbia quasi dimenticato la lingua russa. La svolta è arrivata qualche tempo fa, quando, con l’aiuto di un’associazione di reduci di guerra e di una foto, Bakhritdin è stato riconosciuto da suo fratello Sharof, un ex tenente colonnello di polizia. I due si riabbracceranno presto a Samarcanda, dove hanno trascorso insieme l’infanzia e l’adolescenza, ma in realtà non è ben chiaro se Bakhritdin tornerà per sempre nella sua città natale o se si fermerà solo un po’ per rivedere i suoi parenti. L’ex soldato sovietico infatti sembra essersi perfettamente ambientato in Afghanistan e ha pure cambiato nome, adesso si fa chiamare Sheikh Abdullah. Tornando in Uzbekistan, del resto, Bakhritdin troverà una realtà ben diversa da quella lasciata ai tempi dell’Urss: un Paese indipendente e islamizzato. Mentre non troverà più la moglie e i genitori, che nel frattempo sono morti. Le associazioni dei reduci della guerra in Afghanistan sostengono che siano più di 250 i soldati sovietici ancora dispersi nel Paese, metà dei quali russi. Finora ne sono stati rintracciati 29, e sette di loro hanno preferito restare in Afghanistan. Nella guerra contro i mujaheddin afghani armati dagli Stati Uniti (1979-1989) persero la vita circa 15 mila militari sovietici.

Commenti

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  • Olga Maria 10 Maggio 2018

    Seconda guerra mondiale 1939-1945

  • Olga Maria 10 Maggio 2018

    1. ” Sovetico” va tradotto e in italiano significa “consiliare”, “dei consigli”. Non “Unione sovietica” ma l’Unione Consiliare.

    2. Cosa c’entra la lingua russa con Uzbekistan??? Li parlano le loro lingue nazionali, non il russo. Il personaggio forse non sapeva per niente il russo. Il suo nome non è russo.

    3. L’invasione consiliare il Afghanistan? In realtà il governo di Afganistan aveva chiesto aiuto militare a causa di gravi problemi interni.

    4. L’armata rossa esisteva nel periodo della rivoluzione socialista, ai tempi della seconda guerra non esisteva più.

    L’autore o è una persona molto lontana dalla cultura oppure usa sostanze psicotrope. Il delirio sull’armata rossa è semplicemente pazzesco.