Qualcuno dica a Bersani che i politici seri non insultano Brunetta
«Non staremo dentro una campagna elettorale fatta solo di politicismo e cabaret» (Roma, 17 gennaio). «Dobbiamo dare un segnale sulla via della sobrietà e della serietà» (Roma, 25 gennaio) «Questo Paese è andato giù e bisogna rimetterlo in carreggiata. Non voglio più politicismo né cabaret. Parlerò dei problemi» (Roma, 20 gennaio). «Basta cabaret, ci vuole serietà» (Palermo, 31 gennaio). «A questo Paese serve serietà» (Firenze, 1 febbraio). Pierluigi Bersani da Bettola è un uomo coerente.
Oggi, infatti, durante un comizio ha citato un esponente di un partito avversario e ha argomentato come si confà a un vero statista, a un vero premier serio, che non fa battute da cabaret. Ha evocato l’ex ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. «Le risorse – ha esordito Bersani ammiccando alla platea – devono venire dall’abbassamento dei tassi, auspicabile, si deve vendere un po’ di patrimonio pubblico, non come fa Brunetta che si alza…(qui pausa sapiente, sorrisetto allusivo alla platea). Risate sguaiate dalla platea. E lo “statista” rivolto alla platea con un ghigno: «Io non ho detto niente».
Bersani non è il primo “statista” ad avere ironizzato sull’aspetto fisico di Brunetta. Anche il cattolicissimo e paludato professor Monti ha sfoderato toni da cabaret riferendosi all’esponente del Pdl. Battuta che non è stato possibile smentire, perché pronunciata in diretta televisiva a Unomattina: «Ci sono molte posizioni nel Pdl che hanno impedito riforme per iniettare più concorrenza nei mercati delle libere professioni – ha premesso il premier – per esempio, dal punto di vista economico generale, penso all’onorevole Brunetta». All’ex ministro, Monti si è riferito osservando che «sta portando, con l’autorevolezza di un professore di una certa… statura accademica, il Pdl su posizioni piuttosto estreme e, se posso permettermi di dire, settarie». Aspettava forse i complimenti per la battuta, rimediò una figuraccia, tanto da essere costretto ad arrampicarsi sugli specchi. «Non intendevo riferirmi all’altezza…». Ma nessuno gli ha creduto. Come nessuno oggi crederebbe a una smentita del politico da Bettola. In questo caso con l’accento sulla e.
Un altro che dovrebbe darsi alla pensione, passeggiate con il cagnolino, l’Unità in tasca al posto del rotolo di carta igienica, perchè ad una certa età quando scappa è meglio correre e se non ce la fai, fai come le risorse della boldrini opssia caghi lungo la via. Lo ricordo ancora nel governo Prodi a predicare severità e poi il debito continuava ad aumentare, chissà perchè.