Perché l’Economist offende Grillo e Berlusconi? Il motivo è poco “nobile”: continua a perdere copie…

28 Feb 2013 17:36 - di Luca Maurelli

La copertina dell’Economist con Beppe Grillo e Silvio Berlusconi affiancati, ha un titolo che non lascia spazio agli equivoci: «Send in the clowns», entrino i pagliacci, a commento delle elezioni politiche italiane, definite “disastrose” e pericolose per il futuro dell’euro. In un Paese politicamente civile, oltre a Napolitano (che ieri aveva tuonato contro i tedeschi per lo stesso motivo) anche Bersani e Monti si indignerebbero per questi violenti e beceri attacchi alla classe politica italiana scelta con elezioni democratiche, a prescindere da come la si pensi. Da noi, invece, i nemici di Berlusconi e Grilo ridacchiano e tifano per questi continui tentativi di delegittimare il voto degli italiani e descriverlo con toni farseschi, come se i successi dell’ex comico e dell’ex premier fossero frutto di una sorta di ubriacatura generale. Il punto però è che il settimanale economico pubblicato a Londra, ma diffuso a livello internazionale, tradizionalemente vicino ai laburisti, ha confezionato quella copertina shock probabilmente per motivi molto diversi dalla preoccupazione di conseguenze negative per l’Europa derivanti dall’instabilità politica italiana. Guardando i dati che lo stesso sito del gruppo editoriale londinese presenta sul proprio sito, in relazione alla “circulation” del settimanale, si scopre che nell’ultimo semetre rilevato, giugno-dicembre 2012, le vendite si sono attestate a 1.464.122 copie, dopo aver sfondato quota 1,5 milioni l’anno precedente. L’indice YoY (year over year growth, crescita anno dopo anno) segna rosso, – 1,54%. E forse spiega meglio di tutto dove nasca l’idea dei pagliacci italiani e chi abbia davvero poco da ridere, in questo momento.

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