La Berlinguer oscura il centrodestra. Per il Tg3 multa da 40mila euro (che pagheranno gli italiani)
Una sanzione da sessantamila euro a Repubblica Tv e una da 40 mila euro al Tg3 per mancata ottemperanza agli ordini di riequilibrio della scorsa settimana. Multa da 10 mila euro anche per La7d. Negli ordini di riequilibrio varati la scorsa settimana, l’Agcom aveva rilevato, per Repubblica Tv (che trasmette sul digitale terrestre e sul web le linee filo-Pd del giornale-partito di De Benedetti) una «evidente sottopresenza del Pdl anche rispetto a forze omologhe» e la mancata fruizione del tempo di parola da parte di «Lega Nord, Fratelli d’Italia, La Destra, Mir, Intesa popolare, Partito dei pensionati, Grandesud/Mpa-Grandesud, Moderati, Svp, Udc Movimento 5stelle, Lista Amnistia Giustizia e Libertà, Forza Nuova, Fiamma tricolore, Partito comunista dei lavoratori, Liberali per l’Italia, Io amo l’Italia, Casapound».
Ancora più grave la sanzione per il Tg3, visto che è servizio pubblico e che l’Autorità aveva sottolineato tra l’altro che alcune liste avevano fruito di «tempi progressivamente inferiori nel corso delle tre settimane (come il Pdl)» o non avevano «fruito di alcun tempo autonomo»; analogamente, avevo rilevato l’assenza, quanto alle liste collegate, di «Mir, Intesa popolare, Partito dei pensionati, Grande Sud, Moderati, Svp e, per quel che concerne le liste autonome, di Liberali per l’Italia-Pli e Casapound Italia».
«Nelle ultime quattro settimane, dal 21 gennaio al 17 febbraio, lo spazio attribuito al Pdl è stato assolutamente in linea con la media dei Tg della Rai», ha replicato il direttore del Tg3 Bianca Berlinguer, citando a sua discolpa una interpretazione pro-domo sua dei dati dell’Osservatorio di Pavia. Resta il fatto che l’equilibrio nell’informazione per gli elettori non c’è stato. A questo punto, l’Agcom tornerà a riunirsi venerdì 22 febbraio, ultimo giorno di campagna elettorale: in caso di squilibri, comminerà nuove multe, anche perché non ci saranno più i tempi necessari per imporre l’eventuale riequilibrio. Intanto il telegiornale diretto dalla figlia del segretario Pci può continuare a fare campagna elettorale. Per lei non c’è problema: se ci saranno nuove sanzioni, a pagare sarà la Rai (con i soldi del canone).