Berlusconi: «Partiamo dalle cose da fare. Chi è responsabile non può ignorare la governabilità»

27 Feb 2013 19:14 - di Guido Liberati

«Prometto a chi mi ha sostenuto che sarò in campo per far fruttare nell’interesse dell’Italia il consenso di cui sono stato destinatario, ogni voto mi responsabilizza e mi spinge a dedicare tutto me stesso per contribuire a garantire futuro e libertà e benessere agli italiani. Ringrazio i nostri elettori».Lo afferma Silvio Berlusconi in un video messaggio. «C’é una frase – prosegue – con cui ho iniziato la mia discesa in campo nel’94 e poi ripetuta e conosciuta da tutti ho detto: “l’Italia è il Paese che amo” ed è sempre commuovente vedere come questo mio sentimento sia stato ancora una volta così ricambiato. Vorrei abbracciarli tutti uno per uno e ringraziarli per aver rinnovato la loro fiducia e me e al Pdl premiando il nostro impegno in difesa della libertà». «Questo consenso – aggiunge Berlusconi – merita la mia gratitudine in un momento di profondo disgusto per la politica che noi per primi condividiamo e ha consentito al nostro movimento di confermare la sua missione della libertà. Non posso non essere orgoglioso per la difficile rincorsa e l’innegabile risultato. Io mi sono speso senza risparmio, credo di aver dimostrato a chi ha la mia età e ai giovani quanto è bello e nobile battersi per i propri ideali combattere nell’arena televisiva e puntare sul coraggio delle idee e proposte senza mai giocare la carta dell’odio e dell’insulto e della demonizzazione degli avversari».

Sul futuro, secondo il Cavaliere, spetta alle forze politiche, nella loro autonomia e responsabilità, il compito di cominciare a dipanare la matassa della legislatura non ancora iniziata. «Non si deve partire dalle alleanze ma dalle cose da fare: riduzione delle spese, riduzione della pressione fiscale, conti in ordine per restare in Europa a testa alta e riforme istituzionali per rendere l’Italia una democrazia modern». Il leader del Pdl si è poi impegnato con gli elettori: «Farò di tutto per consentire al Paese di cambiare rotta attraverso un’alleggerimento fiscale: unica via per dare vigore all’Italia. Per noi ogni discorso deve partire necessariamente da qui, una svolta nella politica economica è per noi un punto irrinunciabile. Solo dopo che dal 15 marzo in poi saranno insediati i gruppi parlamentari e scelti i presidenti delle Camere – ha aggiunto Berlusconi – il presidente della Repubblica può avviare le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Se un messaggio di stabilità non verrà lanciato prima rischiamo di pagare un prezzo troppo alto», aggiungendo che le elezioni hanno portato al «pensionamento di alcuni vecchi mestieranti della politica politicante e alla bocciatura senza appello dei tecnici lontani dalla realtà del Paese».

 

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