Prossime elezioni nuovo referendum su Berlusconi. Ma anche su Monti

16 Gen 2013 19:26 - di Marcello De Angelis

I toni quotidiani della campagna elettorale ormai in atto non lasciano dubbi: anche questa volta gli italiani verranno chiamati a votare su quanto piaccia o dispiaccia Silvio Berlusconi. La polarizzazione delle posizioni è tale che ci si chiede se gli italiani avranno tempo e voglia di informarsi sui programmi delle diverse coalizioni. Da sinistra – e centro – continuano a pioggia gli appelli per la chiusura degli spazi mediatici a Berlusconi. E non si finge nemmeno più che si tratti di una questione di percentuali e di par condicio, si afferma esplicitamente che il presidente del Pdl non deve andare in video perché ad ogni apparizione il centrodestra cresce nei sondaggi. Quindi, Berlusconi non deve parlare in televisione perché altrimenti convince gli elettori. E quindi ai telespettatori deve essere negato il diritto di sentire “l’altra campana”, perché altrimenti potrebbero formarsi un’opinione diversa da quella della nuova alleanza di centro+sinistra. Incredibile. E più passa il tempo più appare evidente che il voto si semplificherà in una antitesi tra chi crede che Berlusconi sia una vittima e chi lo crede responsabile di tutti i mali del mondo. Nessuno spazio per l’informazione, ma una scelta manichea tra chi sostiene che sia falso tutto ciò che dice Berlusconi e chi crede che sia falso tutto ciò che si dice contro di lui. Se vogliono giocare a questo gioco, sembra evidente che Berlusconi ha buone carte per sostenere la partita. Malgrado il fatto, ormai evidente a tutti, che quasi tutta la stampa è di proprietà dei suoi avversari e la televisione – non solo quella pubblica, ma anche le reti private “minori” – è soggetta al controllo di Monti. Già, Monti. L’Unto dal Signore, Mr Perfect, O’ Professore, l’uomo più amato dai non-italiani. Presentato al mondo e a tutti noi da Napolitano come il Messia – e con l’obbligo di incensarlo e venerarlo come tale – che sia sceso in politica o asceso, ora si dovrà misurare con il volgare “consenso popolare” da lui a più riprese liquidato con disprezzo. È plausibile che metà degli italiani voteranno nella convinzione che Berlusconi sia brutto e cattivo, ma appare sempre più probabile che la percentuale di quelli che bocceranno Monti sarà enormemente più alta. Con la consapevolezza sempre più crescente che il suo fine è semplicemente quello di ottenere un numero di parlamentari indispensabile a Bersani per governare, così da costringerlo a un accordo post-elettorale. Mettendo alla fine insieme il partito degli speculatori con il partito delle tasse. Insomma, come vanta Casini, “il nuovo che avanza…”

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