Pannella torna all’attacco contro lo “scandaloso” Zingaretti: «Onore a Storace per il suo atto»

24 Gen 2013 19:01 - di Redazione

«Cosa ci ha proposto il Pd? Questo ci hanno detto: «Se voi volete coalizzarvi con noi non dovete ricandidare i due consiglieri uscenti», che erano quelli colpevoli di aver fatto comprendere lo schifo della Regione. La cosa scandalosa è una, Zingaretti davanti alla prospettiva di prendere con sé anche i consiglieri regionali che non avevano fatto né i fascisti, né i comunisti, né i ladri di molte cose come loro sono, ha detto no, sapendo che in questo modo era difficile per noi rientrare in consiglio». Così Marco Pannella ai microfoni di TeleRoma56 nell’intervista che andrà in onda questa sera durante Tag e che vedrà ospite in studio il candidato alla presidenza della Regione Lazio Nicola Zingaretti.  «A questo punto – ha aggiunto – onore a Storace per il suo atto. Ci hanno chiesto di sostituire simbolicamente i nostri due consiglieri, ma loro cosa hanno fatto? Cinque li hanno promossi in Parlamento, altri cinque li hanno spostati tra Comune e Provincia, oppure hanno promosso mariti e mogli ai parlamentari».

Ufficialmente, il Partito democratico e il candidato alla Regione, Nicola Zingaretti nello specifico, si è rifiutato di candidare i due consiglieri radicali Giuseppe Rossodivita e Rocco Berardo con il pretesto che il Pd non ha fatto eccezioni con i suoi. Sarà vero che i due consiglieri radicali sono stati fatti fuori in segno di rappresaglia per aver scoperchiato il verminaio dei fondi della Regione? Zingaretti nega: «I radicali hanno rifiutato il rinnovamento, noi volevamo dare un segno di discontinuità».

Ma a vedere la sorte degli altri consiglieri Pd c’è da dare ragione a Pannella. Sei su quattordici sono stati addirittura promossi dalla Pisana al Parlamento. I nomi dei fortunati (quasi) vincitori del seggio sono Bruno Astorre, Carlo Lucherini, Claudio Moscardelli, Daniela Valentini, Francesco Scalia e Marco Di Stefano. Degli altri otto, più di uno verrà risarcito adeguatamente. Come Claudio Mancini, che resta a casa, però vedrà la moglie Fabrizia Giuliani, candidata in un collegio della Lombardia alla Camera. Dalla Pisana al Parlamento o la moglie al posto del marito. Nel segno della “discontinuità” firmata Zingaretti.

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