Monti come Gesù. O come il marchese del Grillo?
Domenica scorsa, a Sky, il tecnopremier ha risposto a quanti (cioè tutti) lo accusavano di aver occupato con gente sua la Rai e l’Agcom avendo già in mente di “salire” in politica e quindi sfruttare per la propria campagna elettorale il controllo della tv. La risposta di Monti è stata che quelli che ha messo lui ai vertici sono stati scelti invece proprio per la loro indipendenza. Un giornalista normale a questa risposta avrebbe riso, ma i colleghi di Sky hanno dimostrato un grande autocontrollo. Monti ha insomma ribadito quanto già detto mille volte e cioè che tutti quelli che hanno avuto posti di rilievo in Italia prima del suo avvento erano dei cialtroni raccomandati, poi è arrivato lui e ha nominato al loro posto tutte persone meritevoli e indipendenti dalla politica. Quindi, con il suo avvento è finita l’età oscura e lui ha portato a tutti noi la via, la verità e la fede. Oltre a qualche altro elemento trascurabile tipo la recessione, l’Imu, un aumento della disoccupazione e delle chiusure delle imprese dovute anche al calo dei consumi e all’aumento dei costi di produzione e quindi alla conseguente diminuzione delle esportazioni. Ma in fondo, dinanzi all’avvento di una nuova Era che ha messo fine alla partitocrazia, al malaffare e alla malapolitica, è tutto accettabile. Poi però, la sorpresona (tale solo per gli ipocriti e gli sprovveduti): Monti ha deciso di restare, fare un ennesimo sacrificio e “farsi” politico (come d’altronde Gesù decise di “farsi uomo”). Quindi, a questo punto, non si capisce perché quelli che nominavano gli altri erano espressione della politica e invece quelli che ci ha messo lui in sostituzione dei precedenti sarebbero indipendenti e meritevoli. A meno che non si intenda indipendenti da tutti eccetto che da Monti e che il merito non sia proprio questo. Perché quelli nominati da altri erano intrinsecamente cattivi e quelli scelti da lui sono intrinsecamente buoni (come la Fornero)? Ma qui interviene la seconda natura di Monti e cioè quella del noto Marchese. La risposta di Monti alla fine è sempre la stessa: “perché io so’ io… e voi non siete un…”.