Monti cambia passo: è l’ora delle “bugie sobrie”

7 Gen 2013 18:35 - di Francesco Signoretta

Ci sono vari modi per dire una bugia. Il più elegante – tanto per non cambiare – è dirla con sobrietà perché così non ti becchi l’ironia dei grandi giornali e c’è sempre qualcuno che ti dà ragione. Le ultime performance di Sua Sobrietà nascondono contraddizioni e profumano di campagna elettorale. Ma per gli opinionisti sono «cambi di passo» o meglio ancora «frutto dell’azione precedente». Ecco che l’Imu non è più un totem, può essere modificata così come si può abbassare l’Irpef. E, come d’incanto, ora si trova la strada per congelare l’aumento dell’Iva in arrivo a luglio. Il rigore non è più necessario, forse perché siamo alla vigilia delle elezioni e l’amica Merkel fa finta di non aver sentito. Eppure solo qualche giorno fa, quando Berlusconi parlò di abolizione dell’Imu sulla prima casa, indicando pure cifre e metodi per cancellarla, fu accusato di essere un “irresponsabile”. A distanza di poche ore, senza che sia accaduto nulla di rivoluzionario, il bilancio dello Stato ora non rischia più di andare a rotoli.  Quella di Monti, quindi, è una tecnica comunicativa che sa di presa in giro, soprattutto per chi ha tirato la cinghia dopo essere stato sottoposto a una stangata dopo l’altra: il tecnopremier che ha fatto dell’aumento delle tasse la stella polare del governo è lo stesso che adesso sembra aver scoperto la socialità, i bilanci delle famiglie e la necessità di lavorare per creare lavoro e ricchezza.  «Quando queste operazioni erano invocate dal Pdl – fa notare Maurizio Gasparri – Monti le ha sempre rifiutate  in nome del rigore». Ma tutto questo fa parte delle “bugie sobrie” di Monti. Che durano sin dal tormentone della sua candidatura a premier: in almeno dieci situazioni ufficiali, in un anno, ha affermato  che non si sarebbe candidato. E, nello scorso febbraio, a Matrix, interpellato sulla sua esperienza di governo aveva sostenuto categoricamente di sapere che la fase che lo vedeva inquilino di Palazzo Chigi era da considerarsi «una parentesi chiusa». Pur di tornare, sta facendo mari e Monti. Persino con qualche lacrima di coccodrillo. Versata in modo sobrio, naturalmente.

 

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