È allarme sulle nuove droghe: 6 ragazzi su 10 ne fanno uso

19 Gen 2013 11:04 - di Redazione

Gli esperti ne hanno catalogate 670. Sono le nuove droghe, in qualche caso addirittura legali, che da qualche anno stanno invadendo l’Europa. Nel convegno organizzato a Roma dall’Osservatorio sulle Dipendenze, sono emersi dati allarmanti. Droghe così diffuse nel nostro paese da farci considerare il secondo mercato europeo e far stimare che almeno il 60% tra adolescenti e giovani italiani le ha provate almeno una volta. «A spingere l’introduzione di sempre nuove sostanze è stato l’abbassamento del prezzo della cocaina, che ha fatto sì che le associazioni criminali abbiano iniziato a cercare altri mercati», ha spiegato  Fabrizio Schifano, docente dell’università dell’Hertfordshire e uno dei promotori della rete europea RedNet specializzata nella caccia alle nuove droghe. La crescita delle droghe furbe è esponenziale e a dichiarare guerra alle “smart drugs” sono ormai tutte le istituzioni internazionali. Arrivano, vengono scoperte e nel giro di sei mesi scompaiono. Lo scorso anno l’Istituto Superiore di Sanità ne aveva contate 146 nei due anni precedenti in Italia.

Le più diffuse sono a base di efedrina, caffeina, taurina ma anche sostanze con caratteristiche allucinogene. Promettono di aumentare le potenzialità cerebrali, la capacità di apprendimento e memoria nonché di migliorare le “performance” fisiche di chi le assume ed anche di fornire effetti psichedelici di “visioni sensoriali ed allucinogene” particolari, percezioni, sensazioni, emozioni e processi mentali in genere. Per alcuni il termine smart-drugs indica tutta una serie di bevande energetiche o pastiglie stimolanti (che tentano di simulare l’effetto dell’ecstasy) che assicurano effetti eccitanti pur rimanendo nella legalità (caffeina, ginseng, etc.): vengono proposte e consumate soprattutto in discoteche, rave party ecc.. Per altri le smart-drugs si confondono molto più con le droghe naturali o droghe etniche, confinando il loro consumo ad ambienti più alternativi rispetto alla discoteca. «Queste droghe hanno ormai la maggioranza del mercato, fino al 70% – ha spiegato Antonio Di Tommaso, Responsabile Ufficio Accertamenti Tecnici di Polizia Giudiziaria Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma – e stimiamo che il 60% dei giovani tra 15 e 20 anni le abbia provate almeno una volta. Il canale di diffusione principale è Internet, ma ne abbiamo anche sequestrate in porti e aeroporti». La battaglia, sul fronte della prevenzione, è appena iniziata.

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