Da Matteoli a Maroni è un coro: «Chi sceglie i montiani è come se votasse centrosinistra»
«Il Popolo della Libertà e la coalizione di centrodestra sono l’unica alternativa all’inciucio Pd-Monti ormai certo che gli elettori non gradiscono e a stragrande maggioranza considerano una presa in giro. Gli stessi sondaggi convergono sulla circostanza che la partita tra il centrosinistra ed il centrodestra è apertissima con un trend che vede la coalizione guidata da Berlusconi in forte ascesa. La certezza che dopo il voto Monti e Bersani si metteranno d’accordo spingerà ancor più gli elettori indecisi a recarsi alle urne per impedire questa prospettiva molto pericolosa per il Paese». Così il senatore del Pdl Altero Matteoli, facendo riferimento ai sondaggi degli istituti demoscopici di Mannheimer e della Ghisleri resi noti ieri sera a Porta a Porta, da cui si evince che gli italiani non apprezzerebbero un governo Bersani-Monti dopo il voto con percentuali che vanno dal 63,8 al 75 per cento degli intervistati. Sull’incontro segreto tra il premier e il segretario Pd è intervenuto anche il leader della Lega, Roberto Maroni: «Prove tecniche di intesa Monti-Bersani? Direi di inciucio, sono il nuovo Ulivo». Sul filo dell’ironia il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: «L’incontro Monti-Bersani…Pulcinella’s secret». Anche l’ex ministro dell’Economia Giulio Tremonti con un cinguettio dice la sua sull’indiscrezione: «Adesso o mai più. Se Monti non smentisce, sono nozze certe con Bersani». La smentita arriva, ma la interpreta da par suo Velina Rossa di Pasquale Laurito, massimo esperto di chiacchiere di palazzo relative a comunisti e postcomunisti: «Da Monti e Bersani – scrive su Twitter – una smentita che non smentisce. Il vecchio vizio del convento».