Cosentino: resto vincolato al Pdl, anche se non è più garantista

22 Gen 2013 16:23 - di Redazione

In un’affollatissima conferenza stampa (rinviata di qualche ora, doveva esserci alle 12 ma è slittata alle 15) Nicola Cosentino ha fornito la sua versione e ha smentito vendette contro il Pdl, partito “cui resto fortemente vincolato” e ha avuto parole di apprezzamento per Silvio Berlusconi, “persona straordinaria”. Nega rancori e risentimenti, dice di non essere mai scappato con alcuna lista (“Non sono mai scappato da niente e da nessuno”) e ha ironizzato su se stesso: “Sono il capo degli impresentabili, perché mi fate tante fotografie?”. Ironia anche sui Casalesi: “Sono un clan di fessi se invece di aiutarmi a scalare le vette mi fanno dimettere”. Quindi l’affondo contro il deputato Fli Italo Bocchino: “L’unico riferimento vero dei Casalesi in Parlamento è l’onorevole Bocchino”. Poi corregge il tiro: “Mi riferisco alla parte buona che c’è nella stragrande maggioranza dei cittadini di Casal di Principe”. Collegio dove appunto fu eletto Bocchino nel 1996. Il deputato finiano ha replicato osservando che lui non è mai stato sfiorato da inchieste di camorra “come invece è capitato a Cosentino”.

L’ex sottosegretario la butta sulla questione di principio: “Il Pdl ha preferito seguire i sondaggi piuttosto che restare garantista ma io non vendo la mia dignità per l’immunità”. Eppure ha difeso fino all’ultimo la sua candidatura, contro un Angelino Alfano determinato a spuntarla sulle liste pulite. E Cosentino per il segretario Pdl ha parole di disprezzo: “Alfano? Non ho nulla contro la categoria dei perdenti di successo”. Quindi dice di essere pronto ad affrontare il carcere, anche se precisa che se ce lo mandassero, in carcere, è perché “siamo un paese incivile”. A una giornalista che gli chiede dei suoi legami di parentela con i boss risponde adirato: “Sono parlamentare dal 1996, perché non è venuta nel ’96 a farmi questa domanda sulle parentele? Devo essere impresentabile solo perché ho deciso di nascere in un comune di camorra?”. “O perché uno dei miei otto fratelli si è fidanzato a 16 anni e sposato con l’attuale moglie il cui fratello, che allora aveva 13 anni, poi da grande ha fatto il camorrista? Che cosa c’entro io?”.  E in Campania ora che succede? “Ora la campagna elettorale la fa Caldoro…”, cioè l’attuale presidente della Campania che è stato tra i più tenaci nel chiedere l’esclusione di Cosentino dalle liste. “Ma il Pdl andrà bene…”, dice Cosentino e non si capisce se anche su questo sta ironizzando e se, come assicura, sta parlando con il cuore, perché la campagna elettorale la farà anche lui, ma appunto “standoci con il cuore”.

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