Ci sono i saldi… non ci sono i soldi

5 Gen 2013 17:17 - di Antonella Ambrosioni

È arrivato il giorno tanto atteso, ma l’evento-shopping dell’anno, ossia i saldi invernali, stanno riservando amare sorprese un po’ in tutta Italia. La fotografia sconfortante scattata in Campania, Sicilia e Basilicata che hanno fatto da apripista il 2 gennaio, si sta confermando in tutto lo Stivale: tanto movimento, code ai negozi e agli outlet, parcheggi pieni, ma a uscire con le buste in mano sono davvero in pochi, una minoranza. Nella mattinata di avvio dei saldi le spese sono in calo mediamente del 12% rispetto alla partenza degli sconti lo scorso anno, ha stimato  il Codacons. Secondo l’associazione dei consumatori, i piccoli negozi e le periferie stanno soffrendo di più il clima di austerity, mentre la situazione appare meno negativa negli outlet e soprattutto nelle boutique d’alta moda, ma solo grazie a una massiccia presenza di turisti. Basti pensare che i commercianti milanesi stanno benedicendo Ryanair… Sette acquirenti su 10, spiega infatti Gabriel Meghnagi, titolare di 2 negozi e presidente di Ascobaires, «sono venuti apposta dall’estero per i saldi e comprano diversi capi». «L’avvio dei saldi sembra improntato alla cautela», afferma il presidente Carlo Rienzi. «I consumatori puntano ad acquisti mirati e prima di comprare preferiscono guardare le vetrine e farsi un’idea precisa dei prezzi».  Nelle prime ore della mattina i milanesi invece hanno preferito recarsi ai mercati rionali dove i ribassi sono più consistenti, vengono proposti capi d’abbigliamento anche a meno di 10 euro. Non c’è troppo da meravigliarsi, del resto. L’ultimo scorcio del 2012 ha riservato un salasso al di sopra delle previsioni per le famiglie tra tasse, rincari Imu e tagli ai servizi. Preparare un Natale degno di questo di nome per figli e nipoti è stata dura. Allora con quale spirito andare a spendere qualche centinaia di euro? E soprattutto, avanza qualcosa nelle tasche del ceto medio? «Questo tracollo dei saldi dovrebbe far riflettere su come modificare la linea di politica economica perché sia maggiormente attenta al potere di acquisto delle famiglie, ormai ridotto ai minimi termini», commentano i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti: sarà il 36% delle famiglie (contro il 44% del 2012) ad approfittare dei saldi, con una spesa media di 219 euro a famiglia contro il 223 dell’anno scorso; la cifra complessiva scenderà a 1,95 miliardi di euro (dai 2,4 miliardi di euro di un anno fa) con una riduzione del 18,8%. La Confesercenti di Roma registra un cauto ottimismo con un +5% di vendite rispetto al 2012. Ma anche la Capitale deve dire grazie soprattutto ai turisti e alla giornata di sole.

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