L’ultrasinistra rispolvera il Sessantotto
Tafferugli in diverse città, per fortuna senza gravi conseguenze, e innesimo blocco della circolazione nella Capitale: questo il risultato della mobilitazione degli studenti di sinistra insieme agli operai della Fiom all’insegna del vecchio slogan marxista degli anni Settanta “Studenti e operai uniti nella lotta”. «Siamo in piazza in moltissime città in Italia – ha spiegato Federico del Giudice, portavoce nazionale della Rete della Conoscenza – per rimarcare come le nostre lotte siano simili a quelle degli operai di Mirafori, Pomigliano, Melfi, Cassino e delle tante fabbriche di questo Paese dove la generazione dei nostri padri subisce la cancellazione dei diritti, l’eliminazione della democrazia nei luoghi di lavoro e l’annullamento del contratto collettivo nazionale. Questo governo prova a giustificare queste manovre dichiarando che sono pensate in nome della nostra generazione. Noi non crediamo minimamente a queste bugie e oggi siamo in piazza per ribadire che non possono cancellare i diritti ai nostri genitori». «Ci siamo mobilitati in questi mesi – ha aggiunto Roberto Campanelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – contro il ddl ex Aprea che avrebbe privatizzato le nostre scuole. Siamo riusciti con la forza delle nostre lotte e delle nostre occupazione a bloccare questo provvedimento ma non abbiamo intenzione di fermarci. Per questo siamo in piazza: vogliamo una legge quadro nazionale sul diritto allo studio, un finanziamento adeguato alle scuole di questo Paese e un piano di investimento sull’edilizia scolastica». «In questi anni siamo scesi in piazza contro la privatizzazione dell’università provocata dalle scellerate riforme di questi ultimi anni – ha proseguito Luca Spadon, portavoce nazionale di Link-Coordinamento universitario – e ora siamo tornati in piazza per pretendere una totale ripubblicizzazione dei saperi».
E, rispolverando appunto il vecchio slogan del maggio francese del ‘68 “Ce n’est qùun debut. Continuons le combat», gli studenti di sinistra hanno sfilato a Roma in due cortei, il primo corteo da piazzale Aldo Moro, davanti all’università La Sapienza, e l’altro da piazzale della Piramide (un terzo corteo, organizzato dal Movimento Studentesco Nazionale, organizzazione di destra, previsto a piazza Mazzini, è stato annullato perché gli studenti della provincia non sono riusciti a raggiungere la Capitale a causa del gelo). Atti di violoenza sono accaduti in piazza Fiume, dove alcuni estremisti di sinistra hanno bloccato le entrate della “Rinascente” con un «picchetto di precari», impedendo l’ingresso ai clienti. Ovviamente il traffico nella piazza, che è a ridosso del centro, è impazzito. Gli ultras hanno poi lanciato uova e vernice rosa contro la vicina filiale Unicredit di via Piave. E sempre uova, oltre che monetine, sono state lanciate al ministero dell’Economia. Mentre sfilavano nei pressi di Porta Portese gli studenti hanno compiuto un blitz al cinema Sacher occupandolo “temporaneamente”. Anche in questa area la circolazione automobilistica è rimasta paralizzata. «E’ un problema che non si risolve – ha protestato invano il sindaco Gianni Alemanno – Non si può continuare su questa strada. Se non si danno regole ai cortei, a pagarne il prezzo saranno i cittadini romani. Solo il ministero dell’Interno o addirittura il Parlamento possono dare queste regole».
Ma, come si è detto, episodi di violenza sono avvenuti anche in altre città. A Bologna giovani dell’ultrasinistra hanno fatto irruzione nel cortile esterno dell’Unicredit in via Del Lavoro, salendo negli uffici, accendendo fumogeni e lanciando uova e vernice contro polizia e carabinieri. Sempre uova e sassi sono stati lanciati contro la sede Cisl di via Milanno e solo «grazie alla presenza, ben organizzata, delle forze dell’ordine la situazione è stata mantenuta sotto controllo», hanno dichiarato il segretario generale della Cisl Emilia Romagna Giorgio Graziani e il segretario generale della Cisl Bologna Alessandro Alberani. A Modena uno studente e due poliziotti sono rimasti lievemente feriti in scontri durante il corteo organizzato dal Comitato Autonomo Studentesco, scoppiati quando alcuni hanno tentato di dare l’assalto alla sede di Confindustria, sorvegliata da tre agenti. A Pisa sono stati occupati i binari della stazione ferroviaria dopo il corteo sfilato per le vie della città contro le politiche di austerità del governo. Una volta lasciata la stazione, i manifestanti dell’ultrasinistra hanno raggiunto un ex cinema di proprietà del Gruppo Cecchi Gori e sfitto da anni, hanno forzato i cancelli e lo hanno occupato. Vi resteranno fino a domenica, hanno annunciato. A Torino gli studenti hanno manifestato in coda al corteo della Fiom-Cgil che ha raggiunto la Mole Antonelliana; dopo aver scavalcato la recinzione alcuni hanno esposto degli striscioni sulla balaustra dell’ingresso. A Palermo infine il traffico è andato in tilt per il corteo degli studenti, partito da piazza Politeama, e per quello dei metalmeccanici della Fiom Cgil a piazza Marina.