Milano come Scampia. E tutto tace…

16 Ott 2012 19:58 - di

Milano come Scampia, altro che Milano da bere. L’accostamento è di Riccardo De Corato, capogruppo del Pdl al Consiglio comunale del capoluogo lombardo e già vicesindaco nella passata ammnistrazione. Questo il bilancio più recente: terza sparatoria nell’ultimo mese. Lunedì sera l’ultima a via Decorati d’Italia: nove colpi di pistola sono stati sparati contro un 40enne incensurato ora in prognosi riservata; l’uomo ha riportato 2 ferite al braccio, 5 a una gamba, una alla fronte e una al torace. Il 40enne  sarebbe stato avvicinato da due malviventi in sella ad un motorino, con volti coperti da caschi integrali. Il drammatico accadimento non può non ricordare quanto accaduto appena un mese fa in Largo Muratori, dove sono stati uccisi in piena strada l’imprenditore Massimiliano Spelta e la moglie Carolina Ortiz. Ma gli episodi di criminalità si ripetono ormai da tempo a ritmo inaccettabile e cresce la preoccupazione dei cittadini. De Corato non cessa di denunciare quella che sta diventando una vera e propria emergenza dimenticata, passata sotto silenzio, «per non disturbare il manovratore Pisapia», ci racconta.

Assordante silenzio
«La situazione della città sta precipitando, e, guarda caso, essendo il centrosinistra al governo della città, merita solo qualche articoletto». Di certo sotto tiro ci va Roma, che da quando c’è Alemanno merita sempre titoli da Bronx, ogni qualvolta accade un evento criminale. Regola vuole, invece, che quando a Napoli uccidono un incensurato, come accaduto proprio lunedì, il fatto non desta interesse più di tanto. Sempre lunedì un incensurato di 30 anni, Pasquale Romano, originario di Cardito , è stato ucciso in un agguato a Napoli. Il cadavere dell’uomo è stato ritrovato in piazza Marianella, nell’omonimo quartiere. Romano è stato avvicinato dai killer mentre si trovava alla guida della sua auto. Secondo quanto si è appreso, i sicari gli hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco. Sull’episodio indagano i carabinieri della stazione Vomero. Il fatto sconcerta. De Magistris è un sindaco di sinistra, e anch in questo caso corre l’obbligo di mantenere un basso profilo. Ma è pur sempre un ex magistrato e sicurezza e pugno duro verso chi terrorizza la città dovrebbero essere il suo pane quotidiano. Due pesi e due misure.
«In un mese tre sparatorie a Milano avrebbero dovuto portare il Sindaco, che in tutte le città d’Italia è il responsabile politico della sicurezza urbana, a fare una seria riflessione sugli strumenti più adeguati per contrastare una criminalità che ha alzato il tiro. Ma tranne che vertici in Prefettura autoassolutori, niente di tutto ciò viene fatto». Un esempio fresco di sparatoria: «Ieri mattina sui quotidiani la sparatoria di via Decorati d’Italia è stata derubricata come un fatto di ordinaria criminalità, solo perché non c’è scappato il morto».

La città meno sicura
«Milano sta arrivando ai livelli di Scampia», prosegue, «ma dove amministra la sinistra meglio non alzare polveroni». De Corato ha con sé il  Sole24 Ore del 20 agosto che riportava i dati del Viminale: nella graduatoria delle province più insicure Milano si conferma maglia nera d’Italia per quanto riguarda la criminalità in base all’incidenza dei reati denunciati nel 2011. Milano è in cima alla lista, con 7360 reati ogni centomila abitanti (294mila il totale dei crimini), seguita a breve distanza da Rimini con 7001, Bologna e Torino, mentre la Capitale è solo quinta. «Una preoccupante inversione di tendenza se guardiamo ai dati degli ultimi anni caratterizzati da una costante diminuzione della criminalità: se non è un allarme, poco ci manca. Eppure Pisapia continua a dire che Milano è città sicura. Siamo di fronte a una “pax felix” benedetta dal prefetto e dal sindaco…e intanto gli assassini di via Muratori sono ancora in circolazione, in grado di colpire ancora».
Del resto «non c’è da stupirsi se la malavita a Milano si sente sicura: il primo atto compiuto dal sindaco  Pisapia è stato quello di togliere i militari dalle strade. Se togli 400 agenti di Polizia dalle periferie, smantelli i nuclei speciali dei Vigili sul territorio ei presidi di sicurezza, i risultati si vedono». Un atto dissennato compiuto nella convinzione di non voler veicolare l’immagine di una «città militarizzata».

Tendenza invertita
Purtoppo si è invertita una tendenza “virtuosa”. Si rammarica De Corato valutando che durante l’amministrazione Moratti «i dati relativi al periodo 2007-2010 parlavano di una diminuzione del 30% dei reati in riferimento alla popolazione».
«L’unica via d’uscita è far sentire la presenza dello Stato. Noi continueremo a proporre l’operazione “strade sicure”: la presenza del maggior numero possibile di divise per le strade di Milano, unico modo per contrastare la criminalità che spara, che siano militari, carabinieri, poliziotti o nuclei speciali di vigili per la sicurezza. Tutti coloro che Pisapia ha tolto dalle strade di Milano.

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