Polverini: «Una catastrofe. O si cambia o tutti a casa»

17 Set 2012 20:45 - di

Renata Polverini non si dimette e presenta un pacchetto che prevede tagli per venti milioni di euro entro il 2012. Le misure proposte in aula dalla governatrice del Lazio, infuriata per il caso Fiorito, sono durissime: azzerare  i contributi destinati ai gruppi consiliari e sospendere quelli per il loro funzionamento, dimezzare le commissioni consiliari e cancellare quelle speciali, riduzione  di consiglieri e assessori. E anche la drastica diminuzione delle auto blu. Nel nuovo eventuale esecutivo gli assessori sarebbero soprattutto interni e il numero passerebbe da 14 a 10. Tant’è che tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione si sono dimessi per permettere la riduzione delle commissioni e la loro successiva ricomposizione. Una scelta che colpisce anche Franco Fiorito che presiede la commissione Bilancio e quindi sarà costretto a levare le tende.
Il presidente della Regione Lazio parlando davanti al Consiglio regionale convocato in seduta straordinaria dopo lo scandalo dei fondi chiede «scusa a tutti, ai cittadini del Lazio, a tutta la politica onesta, alle istituzioni, alle altre regioni, alle famiglie che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, agli operai della Fiat, ai media e alla mia famiglia».
«In queste ultime due settimane – dice la Polverini – questa Regione è finita sulle prime pagine di tutti i giornali, non solo nazionali, per l’uso, oserei dire, abnorme e a dir poco disinvolto di fondi del Consiglio regionale destinati ai gruppi. Io ho sempre rispettato l’autonomia del Consiglio e l’autonomia dei gruppi consiliari ma oggi sono qui per dire che a prescindere dal momento storico che stiamo vivendo questo atteggiamento è considerato dai cittadini insopportabile e indecente». C’è tanta amarezza e tanta rabbia nelle parole della Polverini: «Sono qui per dire basta. Il Lazio non è una regione qualsiasi ma è la regione dove c’è la Capitale, dove si è consumata la storia del nostro Paese, dove vive e lavora la classe dirigente dell’Italia. Credo –  prosegue – che nel tentativo di spalare fango, con distinguo, ci siamo mostrati ancora più inadeguati di quanto le persone pensino. Noi dobbiamo non solo spalare fango ma fare di più. Come nel caso dell’inondazione di Firenze. Quanto è accaduto è una catastrofe per la politica, per l’Italia e per le istituzioni. A Firenze si è spalato ma si è costruito anche un argine». Il governatore non risparmia critiche a nessuno: «Se non c’è alternativa ce ne andiamo tutti a casa: facciamo durare questo consiglio fino a che serve, o usciremo da qui tutti da ex». E ancora: «O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo». E poi: «Se la sfida che lancio verrà accolta, andremo avanti altri due anni e mezzo, altrimenti ci saluteremo subito». La presidente del Lazio poi fa riferimento ai suoi recenti problemi di salute. «I tumori che stanno qua dentro come nella mia gola vanno estirpati, oggi. Non intendo nella maniera più assoluta mantenere questa regione nello stress comunicativo che non permette di dire cosa faremo di buono». «Non accetto tentativi di rinvio», dice, «nessuno giocherà la propria partita politica personale sulla mia faccia». «Non tutti abbiamo sbagliato allo stesso modo. Ma siamo disponibili a dare l’esempio. L’antipolitica siamo noi se non cambiamo – sottolinea ancora  – Non dobbiamo continuare a pensare che la battaglia è tra la giunta e il consiglio. L’istituzione è una, o c’è consapevolezza di questo, nel rispetto di maggioranza e opposizione, o non c’è n’è per nessuno».
In aula a nome del gruppo del Pdl parla Chiara Colosimo, presidente della commissione Trasporti e consigliera più giovane della Pisana, un segnale chiaro di rinnovamento che arriva dal partito di maggioranza. L’inchiesta su Fiorito ha, infatti, aperto lo scontro dentro al Pdl che però conferma il pieno sostegno alla Polverini. Sul capogruppo Battistoni il pressing per indurlo a dimettersi è forte, tanto che il consigliere viterbese vicino ad Antonio Tajani, dopo aver valutato per ore con i suoi tutte le possibilità, sarebbe pronto a cedere. Ieri dopo una lunga riunione è rimasto al suo posto, ma il passo indietro sembra ormai inevitabile, come si mormora nei corridoi della Pisana, dovrebbe arrivare entro le prossime 48 ore. A lui dovrebbe succedere Antonio Cicchetti, ex An come Fiorito. «Non nascondo mia emozione, e neanche un pizzico di imbarazzo nel prendere la parola a nome del gruppo Pdl – dice la Colosimo in aula – Ma è anche un orgoglio, l’orgoglio di poter dire che il Pdl è accanto alla Polverini. Ribadiamo con forza la totale fiducia a lei e alla giunta, mettiamo fine a tutte le polemiche, e ci impegniamo non solo a sostenerla e a fare con lei e accanto a lei. Inizieremo da noi spazzando il fango ricevuto, dotandoci di un regolamento interno che sancisca senza mezzi termini le modalità di erogazione dei fondi. Ci doteremo di un tesoriere e un commercialista. Metteremo in rete ogni tre mesi, pubblico e consultabile, il bilancio del gruppo. Fino a quel momento il Pdl non spenderà un solo euro. Siamo d’accordo sul dimezzamento dei fondi – conclude – quanto è avvenuto è stato ereditato da un sistema di cui nessuno oggi si era occupato. Questo buco lo vogliamo colmare con lei. Ci dimettiamo perciò dalle commissioni consiliari, per dire che non stiamo scherzando».
Nel suo intervento Esterino Montino, capogruppo del Pd alla Regione, sottolinea che la Polverini «dovrebbe dimettersi», una volta che il Consiglio  ha votato sui tagli delle commissioni e sulle singole questioni. «Vogliamo chiudere la vicenda dei tagli – puntualizza ancora – e poi aprire una seconda fase, quella del chiarimento politico e, perché no, dell’azzeramento».

Commenti