Incubo greco sul G20, Obama si appella alla Ue

2 Nov 2011 20:21 - di

Nel giorno in cui le Borse europee rialzano la testa, alla vigilia del G20 di Cannes, tutta l’attenzione dei vertici politici e istituzionali del Vecchio Continente è concentrata sul referendum che la Grecia ha indetto sulle pesanti misure anti-crisi in cantiere. La “bomba” referendaria rischia di mettere in discussione il piano di salvataggio che la Ue ha faticosamente portato avanti in queste settimane, ma anche di creare ulteriore turbolenze sui mercati finendo per coinvolgere nella bufera anche Paesi come l’Italia che restano in prima linea nella trincea alzata dai Paesi dell’area Euro per evitare un default globale. Ecco perché il primo tema all’ordine del giorno, da oggi, a Cannes, sarà la linea da adottare con Atene, a cui nessuno perdona il ricorso a una consultazione popolare che rischia di trasformarsi in un boomerang per gli stessi greci. Non è escluso che la Ue possa decidere di bloccare la prima tranche di aiuti, per provare a condizionare l’esito del referendum greco. Ma sul tavolo dei Grandi ci sarà anche il piano di risanamento e sviluppo dell’Italia, al quale ieri il governo ha lavorato per l’intera giornata, prima del Consiglio dei ministri svoltosi in serata. Dopo una giornata di consultazioni al Quirinale, con i leader dell’opposizione e del Pdl, tra cui il ministro Tremonti, in serata è arrivato un decreto da portare oggi a Cannes insieme con la lettera di intenti già sottoposta alla Ue.

Borse in risalita
Come quasi tutte le piazze europee, anche Piazza Affari ieri ha chiuso in buon rialzo, con un + 2,31%, sostenuta dalle banche. Sono stati i due istituti di credito più grandi a guidare i rialzi di Borsa, con Unicredit in progresso del 7,34% e Intesa Sanpaolo del 5,06%, dopo che alla vigilia erano stati particolarmente bersagliati. Una boccata di ossigeno è arrivata anche sul fronte dello spread tra i Bund e i Btp, sceso intorno a quota 430.

L’appello di Barroso
Un «urgentissimo e accorato» appello di Josè Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, alla «unità politica e nazionale» in Grecia è arrivato ieri a metà giornata, mentre qualche buona notizia arrivava dal Giappone, che annunciava di voler continuare ad acquistare titoli europei per sostenere il piano salva-Stati, e anche dalle piazze finanziarie in ripresa. «Nella Ue abbiamo concordato misure di grande portata per sostenere la Grecia. Ma la messa in atto di queste misure – ha scritto Barroso in una missiva indirizzata ai greci – è di critica importanza per avere stabilità nel paese. Senza l’accordo della Grecia al programma Ue-Fmi, le condizioni per i cittadini greci diventeranno molto più dolorose. Le conseguenze sarebbero impossibili da prevedere». «Ecco perché – continua il presidente della Commissione – mi appello al governo e ai leader politici della Grecia per dimostrare che sono pronti a lavorare per l’unità politica nazionale e per ottenere il vasto sostegno necessario per la messa in atto del programma. Peraltro – conclude Barroso – la Commissione ha chiesto questo tipo di sostegno sin dall’inizio della crisi. Se questo sostegno ieri era importante, oggi è assolutamente cruciale».

Le barricate di Atene
«La Grecia non è in pericolo immediato di default, anche se non dovesse essere erogata in tempi stretti la tranche di aiuti internazionali da 8 miliardi di euro», hanno fatte sapere ieri fonti del Ministero delle Finanze ellenico spiegando: «Abbiamo liquidità fino a metà dicembre». Per questo, aggiungono, non c’è un «grave pericolo» di bancarotta. Ieri il primo ministro greco, George Papandreou, ha fatto sapere di aver informato preventivamente i suoi partner sulle sue intenzioni di indire un referendum sull’accordo con la Ue sul piano di salvataggio della Grecia. «Li aveva informati delle sue intenzioni – ha ribadito il portavoce del governo in un’intervista radiofonica, pur riconoscendo che Papandreou non ha specificato la data, confidenziale, dell’annuncio». Intanto, però, i segnali dello scricchiolìo greco si fanno sempre più inquietanti. Ieri è stato toccato il nuovo record storico del 96,70% sul rendimento dei titoli di Stato ellenici a due anni. E lo spread tra i bond ellenici a 10 anni e l’equivalente bund tedesco è schizzato a 2.362 punti mentre l’interesse è salito al 25,47%.

Il monito di Berlino
Ieri Berlino ha voluto ricordare ai greci che la situazione è «seria» e non si può perdere tempo. E la cancelliera Merkel non è andata troppo per il sottile. «Abbiamo concordato un programma, vogliamo che sia applicato e abbiamo bisogno di chiarezza», ha tuonato detto la Merkel, prima dell’incontro serale con Sarkozy e Papandreou. «Il tempo fino al referendum non può essere tempo perso – ha aggiunto il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert – nè per la Grecia nè per l’eurozona. In questa situazione internazionale non possiamo permettercelo. Anche Atene ha la sua responsabiltà nei confronti dei partner europei. Siamo tutti interconnessi».

Il via al G20 di Cannes
Sono tremila i giornalisti da tutto il mondo accreditati per seguire i lavori del G20 che si aprono oggi nella cittadina della Costa Azzurra blindata per proteggere i leader. I leader dei Paesi di Eurolandia che fanno parte del G20 – Italia, Francia e Germania, più la Spagna che è «invitata» al summit dei Grandi – si dovrebbero incontrare questa mattina, alle 10.30, prima dell’inizio del summit di Cannes con i vertici delle istituzioni europee.

Obama: la Ue sia unita
«Gli eventi in Grecia mostrano la necessità di una soluzione dei problemi dell’area euro», ha detto ieri il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, sottolineando che sulla crisi del debito serve «unità d’intenti e di obiettivi» al G20. «L’Europa – ribadisce Carney – ha assunto importanti decisioni per risolvere la crisi. Gli eventi in Grecia mostrano la necessità che l’Europa debba essere unita in un’azione che risolva la crisi».

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