“Mai più mio figlio con le mutande rosa”: mamma furiosa contro le maestre a Chivasso

15 Dic 2018 17:05 - di Redazione

È una storia singolare, una curiosità che però la dice lunga sui rapporti ormai non più sereni tra insegnanti e familiari. Dell’episodio, avvenuto a Chivasso, racconta il Corriere della Sera: un bimbo di tre anni si fa la pipì addosso, come avviene spesso a quell’età, e le maestre dell’asilo Peter Pan che hanno finito la scorta di pannoloni non trovano di meglio che fargli indossare, nell’emergenza, mutande e pantaloncini rosa. La mamma del bambino, vedendoselo tornare con un look di un colore in genere attribuito alle femminucce, è andata su tutte le furie immaginando che si fosse svolto un esperimento gender all’asilo. Così ha restituito i panni rosa accompagnandoli con una letterina inviperita: «Vi ringrazio per i pantaloni rosa e le mutandine che avete imprestato al bambino – era scritto – dopo aver esaurito la scorta. Però le norme sociali non le abbiamo fatte noi. Lo preferivamo sporco e bagnato, che sappiamo asciuga, piuttosto che vestito da femmina e con le idee sull’identità di genere in conflitto». Missiva scritta evidentemente da una mamma no gender che però, stando al racconto delle maestre, stavolta ha sbagliato obiettivo…

Commenti

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  • EMILIO 16 Dicembre 2018

    Sono convinto che se la mamma, dopo essere stata avvisata dalla scuola che i due cambi si erano esauriti (per problemi funzionali che aveva il figlio quel giorno) una volta arrivata a scuola e vendendo suo figlio TUTTO BAGNATO avrebbe inveito e scritto subito alla direzione scolastica o ai quotidiani:
    E’ UNA INDECENZA. io sono arrivata, è vero DUE ORE DOPO con i ricambi, ma non ci credo che in tutta la scuola, quel giorno NON CI FOSSERO UN PAIO DI PANTALONI DI QUALSIASI COLORE E MUTANDE per il cambio a mio figlio.
    Per me la signora, ha solo sbagliato scuola.
    La prossima volta la signora dovrebbe iscrivere suo figlio in una scuola dove la retta mensile è di circa 1000 – 1500 euro e di sicuro vedrà che i ricambi saranno delle migliori marche (Armani Junior, Moncler, Moschino, Piccola Ludo, Diadora, Kenzo ecc.) e importante, dei colori idonei al sesso (sia per maschio che per femmine).

  • Angela Valenti 16 Dicembre 2018

    Capisco la mamma perché è in atto un vero e proprio bombardamento ideologico che vuole radere al suolo l’identità sessuale e per far questo si parte proprio dai bimbi, che sono in genere i più plasmabili. Tuttavia mi pare che la signora abbia esagerato. Si è trattato di un problema pratico (avevano finito i ricambi per maschietti) e quindi, se la cosa è limitata ad un solo episodio, mi pare eccessivo reagire in questo modo. Al massimo poteva fare qualche rimostranza in privato, con le dirette interessate, senza far lettere e proclami. È una questione di correttezza e di buona educazione.