Scandalo dello stadio, chi è l’avvocato Lanzalone, superconsulente grillino

13 Giu 2018 12:18 - di Stefania Campitelli

Superconsulente dei Cinquestelle in Campidoglio, vicino a Luigi Di Maio, avvocato di successo, già collaboratore della Giunta Nogarin a Livorno, Luca Lanzalone, finito agli arresti domiciliari per corruzione nello tsunami giudiziario scoppiato  in merito alla realizzazione dello Stadio della Roma, è uno degli uomini più potenti all’ombra del Palazzo Senatorio. Quarantanove anni, un curriculum “pesante” alle spalle, arriva nella Capitale per risolvere i guai della Raggi con Raffaele Marra e viene premiato con la direzione di Acea, la municipalizzata che gestice i servizi idrici ed energetici della Capitale, che gli varrebbe uno “stipendio” da 240mila euro l’ann0.

Il superconsulente grillino in Campidoglio

Di Lanzalone i Cinquestelle si fidavano ciecamente a giudicare dai ruoli centrali che gli sono stati affidati dall’amministrazione capitolina in questi due ultimi anni e dalle strenue difese della Raggi del suo operato. Probabilmente in queste ore la sindaca “distratta” smentirà tutto, come già fatto in altre situazioni imbarazzanti, per confezionare la tesi innocentista. Appena scoppiato il bubbone, Virgina  ha commentato con dichiarazioni del tipo “chi ha sbagliato pagherà” sottraendosi alle sue responsabilità. Arrivato a Roma nel 2016 è Lanzalone a consegnare alla sindaca Raggi la lista dei candidati indicati da Casaleggio per la poltrona di direttore generale dell’Ama, la controllata del Campidoglio a rischio default con 1,34 miliardi di euro di debiti. È sempre lui a seguire passo passo, per conto del sindaco, la complicata matassa della progettazione dello Stadio della Roma a Tor di Valle per la quale è finito nei guai. Al “cantiere” per la costruzione dello stadio giallorosso portava – parole sue – «le indicazioni della giunta Raggi».

Tutti gli incarichi e le promozioni di Lanzalone

Stimatissimo dalla squadra grillina, considerato un deus ex machina, è stato sempre difeso dalla prima cittadina di fronte alle critiche dell’opposizione, come quando, rispondendo a un’interrogazione della capogruppo Pd Michela Di Biase, nel 2017 ha annunciato l’imminente incarico dell’avvocato nell’operazione stadio della Roma. «Lanzalone il 10 febbraio ha depositato una comunicazione con la quale veniva da me incaricato di seguire alcune vicende in particolare quella della società Eurnova e quindi dello stadio», spiegava la sindaca. Prima di arrivare in Campidoglio, aveva lavorato con le giunte dem di Genova e Crema per gestire fusioni e razionalizzazioni delle aziende partecipate. Poi la chiamata da Livorno per occuparsi della gestione della municipalizzata dei rifiuti insieme all’attuale assessore al Bilancio capitolino, Gianni Lemmetti. Dice di non conoscere personalmente Casaleggio e di aver visto una sola volta Beppe Grillo, ma lo scorso settembre era al fianco di Di Maio a Cernobbio al worshop Ambrosetti. Il suo arresto getta un’ombra grigia sulla sbandierata “trasparanza” del movimento grillino che ha fatto dell’onestà il suo cavallo di battaglia elettorale. L’inchiesta giudiziaria dello stadio giallorosso, destinata a ingrossarsi, per il Campidoglio è un’altra gigantesca tegola.

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