Inflazione, cambia il paniere Istat: via il canone Rai, entrano vini e lavasciuga

2 Feb 2018 11:22 - di Redazione

Fuori telefonia pubblica, canone Rai e lettore Mp4 e dentro avocado, mango, vini liquorosi, lavasciuga e robot aspirapolvere. È il look 2018 del paniere Istat per il rilevamento dell’inflazione. Ogni anno, infatti, l’Istituto di statistica ne rivede l’elenco  aggiornando contestualmente le tecniche d’indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono all’andamento dei prezzi dei beni di consumo.

Ogni anno l’Istat aggiorna l’elenco

L’aggiornamento del paniere, spiega l’Istat, tiene conto delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie, dell’evoluzione di norme e classificazioni e in alcuni casi arricchisce la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati. Nel complesso, le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare l’inflazione passano da 706.500 a oltre 4 milioni e mezzo e provengono da una pluralità di fonti: 461mila raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 153mila direttamente dall’Istat; 3.840mila tramite scanner data; 63.700 provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del ministero dello Sviluppo economico. Passano invece da 80 a 79 i comuni che contribuiscono alla stima dell’inflazione per il paniere completo per una copertura territoriale dell’indagine pari all’83,2 per cento in termini di popolazione provinciale che sale al 92,5 se si considera un sottoinsieme di prodotti (tariffe locali e alcuni servizi).

Al primo posto resta la spesa alimentare (16, 51%)

Tra punti vendita, imprese e istituzioni sono circa 42.400 le unità di rilevazione presenti nei comuni, mentre ammontano a quasi 8.000 le abitazioni presso le quali sono rilevati i canoni d’affitto. La rilevazione centralizzata viene effettuata direttamente dall’Istat attraverso internet o attraverso la raccolta di informazioni da grandi fornitori di dati. Sono invece le informazioni fornite da 13.240 distributori ad aiutare l’Istat nell’attività di monitoraggio dei prezzi dei carburanti (benzina, gasolio, Gpl e metano) . Nella struttura di ponderazione del nuovo paniere Nic (per l’intera collettività nazionale) cresce il peso di trasporti e servizi ricettivi e di ristorazione e cala quello dell’istruzione. In generale, al primo posto per il peso esercitato nel paniere Istat resta la spesa per prodotti alimentari e bevande analcoliche (16,51 per cento), seguita da trasporti (14,67), servizi ricettivi e di ristorazione (11,74) e abitazione, acqua, elettricità e combustibili (10,80).

Commenti

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  • Giovanni 2 Febbraio 2018

    Perché togliere il canone obbligatorio?
    Che senso hanno tali vacue rilevazioni senza la scala mobile.