Padre suicida, la scuola aveva dei sospetti: «Quel tema non fu dato a caso»

23 Gen 2018 16:01 - di Ginevra Sorrentino

Una dramma, quello della famiglia di Cassino – devastata dalla denuncia choc della faglia 14enne che in un tema ha confessato presunte violenze subite dal padre, il quale ieri si è suicidato impiccandosi alle grate della chiesa di San Tommaso d’Aquino a Roccasecca – che continua a far deflagrare orrore e choc, alimentando dubbi e sospetti.

Cassino, 14enne abusata: quel tema forse non fu scelto a caso

Uno strazio senza fine e interrogativi in attesa di risposte si affastellano all’interno di una piccola comunità e, via via che si aggiungono nuove ombre e ultimi aggiornamenti, il caso dei presunti abusi a Cassino – di rilevanza nazionale – assume un’innegabile importanza simbolica che travalica protagonisti e luoghi della vicenda. E così, mentre si aspettano gli esiti dell’esame autoptico fissato per oggi pomeriggio (martedì 23 gennaio ndr) sul corpo del 54enne agente di polizia penitenziaria, accusato di abusi dalla figlia 14enne, un altro significativo tassello si aggiunge al mosaico investigativo: secondo quanto riportato, tra gli altri, dal sito dell‘Ansa proprio in queste ore, e poi rilanciato dai tg nazionali, va chiarito «se la traccia del compito in classe, in cui la 14enne ha rivelato di essere vittima di abusi sessuali, possa essere stato dato di proposito perché l’insegnante sospettava qualcosa». Non a caso, come scrive il sito dell’agenzia giornalistica nel servizio dedicato al tragico caso, la madre della 14enne, convocata dal dirigente scolastico – a sua volta allertata dall’insegnante di italiano – «aveva sporto denuncia. Alla polizia aveva anche riferito di essere venuta a conoscenza degli abusi sessuali subiti dalla figlia solo dopo aver letto il tema, dove la ragazza racconta che le violenze avvenivano “ogni volta che rimanevamo io e lui soli”».

Il suicidio del padre comunicato alla 14enne in classe

Insomma, forse non era stato assegnato proprio in maniera del tutto casuale quel compito. «Quella traccia, “Scrivi una lettera a tua madre confessandole ciò che non hai il coraggio di dirle”, che ha dato la forza alla 14enne di Cassino per raccontare le violenze sessuali subite dal padre, era stata assegnata dall’insegnante di italiano che aveva intercettato nella classe “una situazione di disagio”». E a ipotizzare l’assunto è direttamente il preside dell’istituto che, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato come ha vissuto la vicenda – dalla convocazione della mamma della 14enne dopo aver letto il tema, fino alla drammatica divulgazione della notizia sui media – culminato tutto poi, solo poco fa, nel suicidio del padre della ragazzina che ha denunciato gli abusi, ragazzina a cui, racconta sempre il preside, lui stesso ha dovuto comunicare la notizia quando la giovane era ancora a lezione. Un dramma nel dramma, che l’avvocato dell’uomo suicida, Domenico Di Tano, ha spiegato dicendo: «L’avevo sentito l’ultima volta pochi giorni fa, avevamo parlato della eventuale nomina di un consulente di parte in vista dell’imminente incidente probatorio. C’era tutta la volontà di collaborare con la magistratura e di dimostrare la sua innocenza». Intanto, indagini e giudizio si sospendono e si congelano per i funerali dell’uomo che dovrebbero svolgersi domani a Roccasecca. Non è escluso che il rito funebre possa essere celebrato proprio nella chiesa davanti alla quale l’uomo si è tolto la vita.

Commenti

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  • m.taparelli 24 Gennaio 2018

    se c’erano dei sospetti non si doveva far scrivere ad una intera classe cose così private ed intime.