Elezioni: toh, chi si rivede. Le vecchie conoscenze che ritroveremo nelle liste

19 Dic 2017 10:45 - di Augusta Cesari

Quella che partirà nel 2018 potrebbe essere la legislatura del “rieccolo!”, per prendere in prestito il nomignolo con cui Indro Montanelli salutava Amintore Fanfani. Superata la stagione della rottamazione, una schiera di vecchie conoscenze del palazzo, politici di lungo corso e big anche della Prima Repubblica hanno infatti puntato le fiches sulle prossime elezioni, sperando nel ritorno in Parlamento. Una prospettiva legittima, ma fino a qualche tempo fa davvero difficile da immaginare con un Matteo Renzi deciso a fare fuori i “vecchi” e con un  M5S in versione “Parlamento-scatoletta di tonno”. Il fenomeno, il ritorno dei volti noti alle elezioni, in realtà è ciclico.

Elezioni, nelle liste tanti nomi: da Bassolino a Di Pietro

Liberi e uguali riporterà in Parlamento, probabilmente alla Camera, Massimo D’Alema, dopo un turno ai box. L’ex premier non ritroverà tra gli scranni Walter Veltroni: un posto in Parlamento il Pd lo aveva offerto all’ex segretario, ma lui ha risposto “no, grazie”. Per restare al partito guidato da Pietro Grasso, potrebbe rimettere piede alle Camera Antonio Bassolino, dove entrò da deputato la prima volta nell”87. E dello stesso gruppo parlamentare potrebbe far parte anche Antonio Di Pietro: celebre il suo ingresso in Senato, nel ’97, dopo aver sconfitto Giuliano Ferrara nel collegio “rossissimo” del Mugello. Ironia della sorte (o della politica) con l’ex pm di Mani Pulite, sempre per Leu, potrebbe esserci anche Bobo Craxi.

Tutti nomi che riportano all’Amarcord del centrosinistra, tra Ulivo e Unione. Una sorta di “richiamo della foresta” cui il Pd non resta indifferente, visto che appare scontata una candidatura di Piero Fassino dopo il lavoro svolto come mediatore di Renzi nel centrosinistra. Alleanza che, salvo colpi di scena clamorosi, conterà anche sulla lista +Europa e sulla presenza, lo ha annunciato lei stessa, di Emma Bonino.

Torna Ingroia

Tra i cavalli di ritorno, Clemente Mastella, che ha appena (ri)lanciato l’Udeur 2. “Non coltiviamo né rancori né rivincite”, ha scritto il sindaco di Benevento sulla sua pagina Facebook pubblicando il nuovo logo del partito. E tra le vecchie conoscenze che hanno deciso, in vista delle elezioni, di scendere ancora in campo si può annoverare anche Antonio Ingroia. L’ex magistrato, già candidato premier nel 2013 – con esito da dimenticare – per Rivoluzione civile, ha lanciato la Lista del popolo, con questo intento: “L’attuazione integrale della Costituzione. In Parlamento nessuna forza politica, in 70 anni di Repubblica, lo ha fatto”. Dopo 10 anni di purgatorio si preparano a tornare in Parlamento i Verdi in alleanza con il Pd. Una nemesi, visto che nel 2008 il voto utile invocato da Walter Veltroni contribuì di fatto a “farli fuori”. Incrociano le dita, con il leader Angelo Bonelli, già capogruppo alla Camera negli anni del governo Prodi. Ma il Sole che ride ha diversi cavalli di razza su cui puntare, come Marco Boato, attuale responsabile Giustizia del partito. Oppure Sauro Turroni, il responsabile Territorio, che ha già fatto un giro sia alla Camera che al Senato a partire dal ’92.

Centristi in fibrillazione

L’area di centro, che guarda un po’ a destra e un po’ a sinistra, è tra le più attive in questa fase pre elettorale. Al centrodestra da un po’ di tempo mandano segnali uomini come Raffaele Lombardo, già governatore siciliano e fondatore del Movimento per le autonomie, o Giuseppe Gargani, deputato Dc nel ’72, poi in Forza Italia ed eurodeputato, tra le altre cose. Dall’altra parte, invece, si è affacciato un gruppo di ex Dc già attivi nella prima Repubblica. Angelo Sanza, eletto per la prima volta nel ’72 con la Dc, era tra gli ideologi di Campo progressista. Fino al passo indietro dell’ex sindaco di Milano una candidatura per lui tra gli arancioni era data per certa. Agli ultimi eventi organizzati nell’area della sinistra e del centrosinistra, invece, in molti hanno notato la presenza di Marco Follini. L’ex segretario Udc, vice premier di Silvio Berlusconi, era alla presentazione del libro di Walter Veltroni con Paolo Gentiloni e anche a un convegno della sinistra ex Dc. In questo caso in buona compagnia: c’erano infatti anche Enzo Carra e Giorgio Merlo, che da un po’ tengono d’occhio quell’area in contatto con Mdp, a caccia di volti moderati in vista della composizione delle liste.

Commenti

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  • Lorenzo Zara 30 Dicembre 2017

    Il solito schifoso minestrone all’italiana maniera. In un altro stato sicuramente si ricorderebbero del gran mal di pancia nel averlo mangiato, in italia o sono scarsi di memoria o se ne fregano del male patito per anni. Alle urne manderei tanti psichiatri per cercare di capire perchè l’italiano è votato all’autolesionismo, perchè sicuramente troveranno chi li voterà. Dio ci salvi.