Rimini, indagato il mediatore coop che inneggiò su Fb allo stupro: istigazione

8 Set 2017 18:02 - di Paolo Lami

E’ indagato per istigazione a delinquere l’immigrato pakistano Abid Jee, il 24 enne mediatore culturale Abid Jee, dipendente della coop bolognese Lai-Momo, che inneggiò agli stupri di Rimini con una frase choc postata sul suo profilo Facebook: «Lo stupro è un atto peggio ma solo all’inizio, una volta si entra il pisello poi la donna diventa calma e si gode come un rapporto sessuale normale».

L’immigrato pakistano, poi licenziato dalla coop che lo aveva, inizialmente, solo sospeso dal lavoro, è stato denunciato da una donna di Reggio Emilia, che ha sporto querela su un modulo predisposto da un’associazione che tutela le donne abusate.
La denuncia è ora sul tavolo del procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del gruppo cosiddetto “fasce deboli” della Procura, che ha iscritto il pachistano , che studiava Giurisprudenza a Bologna, e delegato le indagini alla squadra mobile.

L’istigazione si basa sull’ipotesi giurisprudenziale che questa può sussistere quando si esprime un giudizio favorevole ad un reato che si è verificato. Saranno ora acquisiti anche gli atti del licenziamento intimato dalla coop Lai-Momo all’immigrato.
«Secondo la procedura tassativamente prevista dalla legge, nel termine di cinque giorni dalla contestazione disciplinare il dipendente che ha reso la nota odiosa dichiarazione in relazione agli atroci fatti accaduti a Rimini ha presentato delle giustificazioni scritte, che la nostra Cooperativa ha respinto – spiegarono il giorno del licenziamento dalla coop La-Momo, guidata da Andrea Marchesini Reggiani (nella foto) – Pertanto, Lai-momo, in data odierna, ha risolto in via definitiva il rapporto di lavoro con la persona in oggetto».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *