Aleppo, mentre l’Occidente strilla, Putin manda gli ospedali mobili

29 Nov 2016 15:48 - di Antonio Pannullo

L’Occidente e l‘Onu tentano di strumentalizzare la liberazione di Aleppo politicamente, e intanto Putin fa i fatti. «Praticamente metà dei quartieri conquistati dai miliziani ad Aleppo est negli ultimi anni sono stati completamente liberati» da parte delle truppe di Damasco: lo ha detto il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa di Mosca, alleata del controverso presidente siriano Bashar al Assad. «La situazione è cambiata drasticamente nell’ultimo giorno grazie alle azioni ben preparate e accurate delle truppe siriane», ha dichiarato il generale russo. Secondo il ministero della Difesa russo, il territorio di Aleppo est conquistato dalle truppe di Damasco ospita circa 90.000 abitanti e 310.000 abitazioni. Inoltre – sempre stando a Mosca – nelle ultime 24 ore 507 miliziani avrebbero lasciato Aleppo e deposto le armi e 484 di loro sarebbero stati amnistiati.

Mosca interviene della crisi umanitaria di Aleppo

Per affrontare l’emergenza umanitaria, Vladimir Putin ha ordinato ai ministeri russi della Difesa e delle Emergenze di trasportare urgentemente in Siria i loro ospedali mobili e da campo per fornire assistenza sanitaria ai civili ad Aleppo e nelle zone limitrofe: lo riferisce il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, precisando che questo compito dovrà essere eseguito in tempi brevi. Lo riporta la TassSecondo Peskov, il ministero della Difesa russo invierà un team medico speciale con un ospedale multifunzionale per 100 pazienti dotato di un reparto pediatrico. Intanto l’Occidente piange e strilla al solo scopo di attaccare Putin: la Francia chiede una riunione immediata del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per rispondere alla catastrofe umanitaria ad Aleppo. «È più che mai urgente attuare una cessazione delle ostilità e permettere un accesso senza ostacoli all’aiuto umanitario», scrive il ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, in una nota diffusa a Parigi, in cui chiede la riunione al Palazzo di vetro per «esaminare la situazione di questa città martire e i mezzi per fornire soccorso alla popolazione». Consultazioni sulla Siria sono già previste per oggi alle Nazioni Unite.

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