Nuove aggressioni a Salvini che accusa Alfano: quando li chiudi i centri sociali?

15 Mag 2015 19:14 - di Antonio Pannullo
Matteo Salvini al tiro al piattello a Perugia

Nuove contestazioni a Matteo Salvini da parte dei centri sociali, ma la misura è colma. Alcune decine di giovani hanno contestando la presenza del segretario della Lega a Perugia dove ha tenuto un comizio in piazza del Bacio. I manifestanti si sono radunati nell’area antistante alla stazione ferroviaria. Vengono tenuti a distanza dai sostenitori leghisti e da un imponente servizio d’ordine. I manifestanti hanno esposto uno striscione con scritto “Mai con Salvini”. Diversi anche gli slogan partiti da ambo le parti. In precedenza c’era  stata un’altra contestazione a Marsciano, una delle tappe del tour elettorale in programma in provincia di Perugia. Il leader leghista è stato anche raggiunto da uno sputo. Salvini è stato accolto a Marsciano da una ventina di contestatori con striscioni. “Torna a casa tua” e “Marsciano antifascista” le scritte riportate. Salvini ha replicato inizialmente lanciando baci con la mano all’indirizzo dei contestatori. Poi ha cercato di dirigersi verso il presunto responsabile dello sputo ma è stato bloccato dal servizio d’ordine. Le forze di polizia presenti sul posto hanno riportato la calma e la visita è proseguita. In occasione della visita del leader leghista è stata anche imbrattata con della vernice rossa la sede cittadina del partito. Qui Salvini si è fermato durante la camminata per le vie di Marsciano, fotografando il locale.

Salvini chiama in causa Renzi e Alfano: dov’è la democrazia?

«Dove sono Renzi e Alfano? Dove la democrazia? Stamani pure uno sputo in faccia ho preso! Chi agita questo clima con quattro figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari tirando petardi tra le mamme con carrozzine? Mi viene il dubbio che a qualcuno impedire alla Lega i comizi faccia comodo», ha detto un infuriato Salvini parlando a Radio Padania, aggiungendo: «Mi fa schifo che ci siano giornalisti che fanno finta di niente su queste aggressioni a me e alle persone pacifiche che vengono ad ascoltarci o addirittura sostengano nei loro articoli che in fondo la Lega se la cerca! Scontri a Foggia, aggressione a Marsala, sputi a Marsciano stamani, e poi abbiamo dovuto cambiare tre bar per fare aperitivo a Perugia perché i bar prescelti avevano avuto minacce…Non ne possiamo più, dove è la democrazia? Che Paese è questo? E dove sono i fenomeni della libertà di espressione? Quelli di siamo tutti Charlie Hebdo? – ha concluso il suo intervento radiofonico Salvini – Tutti bravi a parlare ma poi zitti quando viene impedito ad una forza democratica di parlare. Mi aspetto la solidarità della altre forze politiche o magari a qualcuno al Governo fa comodo che ci attacchino e se la ride pure?». L’unico partito del governo a rispondere è stato il Pd, che per la prima volta ha parlato chiaramente: «Condanniamo le aggressioni a Salvini senza esitazione. La nostra opposizione alle idee della Lega è totale, ma anche quella alla violenza», ha detto il deputato e membro della segreteria Pd Emanuele Fiano, dopo la notizia dell’aggressione al segretario della Lega. Il messaggio di Fiano è stato rilanciato su Twitter dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. Moltissime e indigente le reazioni del centrodestra, da Storace a Volpi.

La Lega: dopo le aggressioni a Salvini, chiudere i centri sociali

Il gruppo alla Camera della Lega, per bocca del capogruppo Massimiliano Fedriga ha chiesto la chiusura dei centri sociali: «Non è uno stato democratico quello in cui il governo lascia libertà di agire indisturbati a teste calde che fomentano odio, sfasciano vetrine e sputano su leader di partito e cittadini che esprimono liberamente le proprie opinioni. Se Alfano fosse un ministro serio avrebbe impedito certe contromanifestazioni. Non è uno stato civile quello in cui si lasciano circolare impunemente violenti e fomentatori d’odio. Viene il dubbio che a qualcuno le aggressioni facciano comodo». La Lega Nord alla Camera ha già presentato una mozione per chiedere ad Alfano l’immediata chiusura dei centri sociali coinvolti. «Non si può permettere che, regolarmente, ci siano manifestazioni di violenti e che a un leader politico sia vietato di dire il proprio pensiero. Questo non è uno stato democratico. Sorprende che i benpensanti siano disposti a dare dello xenofobo a Salvini e a tutti i leghisti a ogni batter di ciglio e invece non condannino fermamente – e non facciano niente per evitare – le aggressioni dei veri violenti e xenofobi, leggi centri sociali. Ma se pensano di fermarci hanno sbagliato di grosso, le teste calde non ci fanno paura».

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