I soliti inglesi: guerra contro Padova per scippargli il supertelescopio Ska

10 Mar 2015 16:09 - di Roberto Frulli

Gran Bretagna e Italia sono ”ai ferri corti” su quello che dovrà essere il quartier generale del radiotelescopio più grande del mondo, lo Ska, Square Kilometer Array. in grado di capire l’origine del Big bang. Nonostante la sede di Padova sia data per favorita, come emerso nell’ultima riunione della Commissione internazionale chiamata a valutare le proposte finaliste, secondo l’Independent i sostenitori del Jodrell Bank Observatory, appartenente all’Università di Manchester, dove ha sede il famoso telescopio Lovell, il più grande telescopio a disco quando fu costruito nel 1957, si oppongono, affermando che per la decisione devono essere valutati altri criteri, come le capacità organizzative ed operative.
Nelle prossime settimane si dovrebbe conoscere chi sarà il centro prescelto. Intanto, secondo il giornale, i due governi continuano a fare “lobbying” per vincere la sfida.

Anche gli Usa scendono in campo contro Padova

Parlando all’Independent, il presidente dell’Inaf, l’Istituto nazionale di astrofisicaGiovanni Bignami ha ribadito la superiorità della «culturalmente ricca» Padova rispetto all’isolato Cheshire, contea in cui si trova l’osservatorio dell’università inglese.
Il governo di Londra non ha voluto rispondere a queste dichiarazioni ma l’irritazione si taglia col coltello A difesa dell’opzione inglese è intervenuto Avi Loeb, a capo del dipartimento di astronomia nell’università americana di Harvard, secondo cui Padova ha sì una comunità di astronomi più numerosa ma la tradizione nella ricerca radioastronomica è maggiore nel centro britannico. Padova, dal canto suo, replica sfoderando nientemeno che Galileo Galilei che nella città visse dal 1952 al 1610 e lì, perdipiù, dopo essersi orientato alla teoria copernicana, costruì il primo telescopio con il quale svelerà i quattro satelliti di Giove soprannominati, poi, inizialmente, Astri Medicei, in onore di Cosimo II de’ Medici.
Il progetto Ska, ideato nel 1991, prevede la costruzione, con un costo stimato di 2,7 miliardi di euro, di migliaia di antenne e milioni di ricevitori radio distribuiti su una superficie vastissima, dal Sudafrica all’Australia occidentale, che verranno gestiti da un quartier generale. Si spera Padova, appunto.

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