Mai più discriminazioni tra figli: sì del governo all’equiparazione tra “legittimi” e “naturali”

12 Lug 2013 14:51 - di Antonella Ambrosioni

Nessun cenno alle tensioni politiche delle ultime ore all’interno della maggioranza durante la riunione del consiglio dei ministri che ha portato invece con sé una decisione importante destinata a lasciare il segno in materia di filiazione: si tratta del  via libera al decreto legislativo che attua la delega in materia di riconoscimento dei figli naturali. Scompare quindi dal codice civile la distinzione tra figli di serie A e figli di serie B, «si è figli e basta. Questo è un gradissimo fatto di civiltà», sottolinea il premier Letta. La norma sancisce «eguaglianza giuridica di tutti i figli, nati nel matrimonio o fuori da esso nel pieno rispetto dei principi costituzionali e degli obblighi imposti a livello internazionale». Queste, nel dettaglio, le novità della riforma, che riguarda anche modifiche al codice penale, a quelli di procedura penale e civile e alla legge consolare.

Con il decreto viene introdotto il principio per cui la «filiazione fuori dal matrimonio produce effetti successori nei confronti di tutti i parenti, allo stesso modo in cui li produce la filiazione nel matrimonio»: viene così eliminato in tutta la legislazione vigente ogni riferimento ai figli “legittimi” e a quelli “naturali”. Stop anche alle discriminazioni per i figli adottivi: nei casi di adozione piena, ossia che riguardi persona minorenne, si acquisisce lo stato di figlio nato nel matrimonio». Esclusa, invece, l’equiparazione per gli adottati maggiorenni, per i quali non sorge alcun vincolo di parentela con i parenti degli adottanti. Più in generale, viene superata la nozione di “potestà genitoriale” e introdotta quella di “responsabilità genitoriale”: una diversa visione che «privilegia il superiore interesse dei figli minori».Il decreto disciplina anche le modalità di esercizio del diritto all’ascolto del minore in aderenza ai principi fissati da numerose convenzioni internazionali e a quanto affermato in sentenze della Corte di Giustizia Ue e della Consulta.Viene specificata la nozione di abbandono, con la previsione della segnalazione ai Comuni da parte dei tribunali per i minorenni delle situazioni di indigenza dei nuclei familiari.

In conferenza stampa il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin ricorda anche l’intenzione del governo di promuovere una distribuzione più rapida di alcuni farmaci antitumorali, una iniziativa destinata a «garantire tempi rapidi per dispensare da parte del servizio sanitario nazionale speciali categorie di farmaci e semplificare le procedure dell’Aifa». Il ministro cita in particolare il caso di «due farmaci antitumorali considerati salva vita». In concreto, il Governo ha approvato un emendamento ad hoc alla classificazione farmaci in materia oncologica da parte del Servizio sanitario nazionale.

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