Sicilia, il leghista: nelle donne conta il cervello non ciò che hanno in mezzo alla gambe. E’ bufera, ma lui resiste

2 Gen 2021 18:25 - di Eleonora Guerra
figuccia sessismo

Una “polemichetta radical chic”, che conferma che le sue parole “hanno smascherato un’ipocrisia generalizzata”. Il deputato leghista alla Regione Siciliana, Vincenzo Figuccia, non ha alcuna intenzione di dimettersi come chiesto da parte della sinistra e di certo mondo femminile dopo le sue parole sull’assenza di donne nella giunta Musumeci, che gli sono valse l’accusa di sessismo. E, anzi, chiarisce che “l’isterismo di certa sinistra” lo rafforza nelle sue convinzioni.

Figuccia respinge le accuse di sessismo

“Mi sembra una polemichetta radical chic su un maschilismo inesistente“, ha detto l’esponente leghista, finito nella bufera per aver affermato che gli assessori vanno giudicati “non per ciò che hanno in mezzo alle gambe, ma per ciò che hanno in mezzo alle orecchie”. “Con una sorella consigliera comunale – ha detto Figuccia – dubito si possa sostenere che io sia contro l’impegno delle donne in politica. Francamente non comprendo in che cosa si concretizzi il maschilismo nel sostenere che le donne vanno supportate non perché donne, ma perché sono brave”.

La petizione perché si dimetta

Contro Figuccia gira anche una petizione sostenuta da 500 donne tra professoresse, attrici, professioniste, attiviste e giornaliste. Per le firmatarie le affermazioni di Figuccia dimostrerebbero “l’arroganza al potere, l’avidità e l’ignoranza di chi si crede impune. Di chi alimenta la cultura patriarcale e machista, rendendola pregiudizio morale di una visione plurale, che accoglie tutte le sensibilità e le valorizza”. E, ancora, sarebbero “la conferma, ancora una volta, di una subcultura presente oggi in una parte della politica, quella più violenta e conservatrice che crede ancora che il potere di decidere della vita degli altri deve essere maschio”. “Non basteranno le scuse, non stavolta”, hanno quindi tuonato le 500, chiedendo le dimissioni del leghista.

La replica di Figuccia: “Isterismo di sinistra da salotto”

Figuccia, però, non solo non pensa minimamente alle dimissioni, ma neanche alle scuse. “L’isterismo di una certa sinistra da salotto, che spesso utilizza le donne come elemento decorativo – ha commentato il deputato regionale – mi conferma che le mie parole hanno smascherato una ipocrisia generalizzata, che vuole le donne specie protetta e non protagoniste di una parità incentrata sul merito. Tuttavia – ha concluso Figuccia – alla loro cattiveria rispondo con un sorriso“.

 

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