Acthung giustizia! La maggioranza può saltare sulla mina della prescrizione

19 Giu 2019 13:34 - di Valerio Falerni
prescrizione

A prima vista somiglia ad uno di quei vertici di routine, dove a confrontarsi e a scontrarsi sono i cosiddetti ministri tecnici, cioè competenti ma privi di reale potere politico. Ma quello fissato per le 21 di questa sera sulla giustizia sembra fatto apposta per caricarsi di elettricità fino ad abbagliare di fulmini e saette il già plumbeo cielo della maggioranza grillo-leghista.

I giallo-verdi arrivano divisi al vertice di stasera

Il guardasigilli Bonafede ostenta ottimismo e annuncia, dopo il varo della cosiddetta legge spazzacorrotti con tanto di trojan per stanare fin sotto le lenzuola grassatori e tangentari, il secondo tempo del manettarismo pentastellato facendo saltare qualsiasi filtro sull’utilizzo delle intercettazioni e, soprattutto, con la riforma del processo penale alla cui entrata in vigore è collegata, secondo l’accordo stipulato da Di Maio con Salvini un anno fa, la fine della prescrizione. Ma quello del ministro è un ottimismo di facciata. Bonafede, infatti, sa fin fin troppo bene che anche la Lega, con il ministro Giulia Bongiorno, sta lavorando ad un testo alternativo sulla giustizia che non sarà facile liquidare in nome delle intese intercorse al momento delle intese del contratto di governo.

Da Bonafede e Bongiorno testi alternativi sulla giustizia

Da allora è passata molta acqua sotto i ponti e il caso Siri, il sottosegretario del Carroccio indagato per corruzione e finito nel tritacarne delle roventi polemiche preelettorali tra i due soci di maggioranza, ha lasciato il segno. Senza trascurare che il voto europeo e il ribaltamento di forze interno fa di Salvini il king maker del governo, cioè il leader che ne decide la vita o la morte. Certo, non è la giustizia il vero banco di prova che i giallo-verde dovranno superare, ma la politica insegna che spesso le sorprese arrivano da dove meno te l’aspetti. Niente di più facile, perciò, che mentre tutti aspettano la resa dei conti su flat tax, salario minimo e minibot, la vera botta sulla testa di Conte arrivi proprio dal vertice di stasera.

 

 

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