Roma, FdI: «A Ponte di Nona acque nere nelle case popolari». E per la sicurezza…

18 Giu 2019 15:38 - di Redazione

«L’impianto fognario di diverse case popolari di Ponte di Nona va in tilt di continuo. Causa innumerevoli e continui disagi ai residenti che, all’improvviso, si ritrovano casa invasa dalle acque nere e da odori terribili». A dichiararlo sono Rachele Mussolini, consigliere comunale Con Giorgia e Simone Carabella, dirigente nazionale FdI. «A essere in difficoltà sono sempre famiglie disagiate e anziani, già costretti a convivere con l’umidità che si crea in queste strutture fatiscenti. Oggi a doversi scontrare per l’ennesima volta contro questa situazione al limite dell’inverosimile è stata una signora tetraplegica, assegnataria dal 1986 di un alloggio al civico 81 di Via della Riserva Nuova che da anni vive nell’incubo di una fogna pronta a esplodere e ad allagarle casa».

FdI: quella signora sulla sedia a rotelle a Ponte di Nona

«Qualcuno si è chiesto cosa possa significare per una persona in queste condizioni svegliarsi con gli escrementi sulle ruote della sua sedia a rotelle? Qualcuno ha pensato che al disagio nel quale si può trovare un disabile si somma anche quest’umiliazione? E che questo avviene ormai da diversi anni? Nessuno. La verità – prosegue la Mussolini – è che in questi alloggi anche il sistema di reflusso delle acque nere è stato progettato male. Il risultato? Le acque di scarico risalgono dai tubi e gli appartamenti dei piani più bassi diventano in poco tempo ostaggio degli escrementi di tutta la palazzina. Inutile dire che anche questa situazione emergenziale non trova risposta nelle istituzioni. Municipio e Campidoglio giocano a rimpallarsi le responsabilità, adducendo l’assenza di fondi per la manutenzione. Nell’era della mala gestione a cinque stelle basta poco per trovare una motivazione e lasciare nelle difficoltà chi, più debole e fragile, avrebbe al contrario maggiore necessità di essere aiutato».

E per la sicurezza ci sono i volontari del Caop

Continua a far notizia l’iniziativa del Caop. Anche La Stampa l’ha riportata. A Ponte di Nona, infatti, girano in auto ogni notte, sono 22 volontari dell’associazione Caop, guidato da Franco Pirina: «Siamo gli occhi che le forze dell’ordine non possono avere perché sono troppo pochi». La stazione di carabinieri più vicina è a venti chilometri a e il commissariato competente con due autoradio e quattro volanti da dividere in turni tra giorno e notte deve occuparsi di un’area di oltre cento chilometri quadrati, dove vivono più di trecentomila persone ed è presente il più grande campo rom d’Europa. Due-tre volte a settimana arrivano dei rinforzi ma non bastano. I furti, gli scippi e la paura sono un’abitudine quotidiana.

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