Ennesimo colpo di reni di Berlusconi: “A settembre cambio tutto. Salvini ci stai?”

12 Giu 2019 18:49 - di Redazione

Cambiare il partito, Forza Italia, a cominciare dalle modalità di partecipazione al voto in vista del Congresso nazionale di fine settembre. Il 25 giugno ci sarà un Consiglio nazionale che cambierà lo statuto e prevederà l’istituzione di un coordinamento nazionale (organismo attualmente assente) da eleggere, formato da 3 a cinque persone. L’ipotesi più accreditata, apprende l’Adnkronos, ma tutta da verificare, è quella di nominare un coordinatore al Nord, uno al Centro e un altro al Nord. Silvio Berlusconi torna a Roma e pranza con una ventina di big azzurri, capigruppo, ex capigruppo, i fedelissimi di Arcore. Attorno allo stesso tavolo, al primo piano di palazzo Grazioli, ci sono Gianni Letta, Niccolò Ghedini, Sestino Giacomoni, Licia Ronzulli, Alberto Barachini (presidente della Vigilanza Rai), i presidente dei deputati e dei senatori Maria Stella Gelmini e Anna Maria Bernini, il vicepresidente vicario alla Camera Roberto Occhiuto; Gregorio Fontana (responsabile organizzativo del partito e questore della Camera), Simone Baldelli, Maurizio Gasparri, Paolo Romani, Renato Schifani, Renato Brunetta, il tesoriere Alfredo Messina, Adriano Galliani, responsabile dei Dipartimenti, il coordinatore regionale di Fi in Campania, Domenico De Siano, in rappresentanza dell’ala sudista.

Piatto forte del menu il rinnovamento di Fi, reso ormai ineludibile dopo il deludente 9% alle europee, l’avanzata dell’asse Lega-Fdi e la necessità di disinnescare la mina Giovanni Toti, che ha annunciato per il 6 luglio una grande costituente per un nuovo contenitore politico alleato di Matteo Salvini. Si parla, raccontano, di cambiare rotta, dando un segnale forte all’esterno, a partire dagli assetti organizzativi, che comporterà modifiche di carattere statutario. Domani è atteso un Comitato di presidenza, che dovrebbe avviare questo cambiamento. Un cambiamento che sarà poi ratificato e votato dal Consiglio nazionale convocato per il 25 giugno. Durante il summit si è discusso anche di primarie. Romani, raccontano, avrebbe sottolineato l’opportunità di aprire a questo strumento, perché in questa nuova fase politica non si può limitare ai soli iscritti del partito la possibilità di condividere le scelte strategiche del partito e l’elezione degli incarichi apicali territoriali e nazionali. Berlusconi, raccontano, è convinto che il centrodestra unito abbia un futuro con Matteo Salvini e avrebbe rilanciato l’idea di una federazione tra Fi, Lega e Fdi durante il pranzo di oggi a palazzo Grazioli. Ci sarebbe, raccontano alcuni presenti all’Adnkronos, anche un piano B, l’ipotesi di un centrodestra italiano, così lo avrebbe definito, che configurerebbe in teoria un partito unico di centrodestra.

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