Terrorismo, i parenti delle vittime a Conte: «Basta tavoli tecnici, denunciamo la Francia»

22 Mar 2019 18:06 - di Redazione

Con il presidente francese Emmanuel Macron «abbiamo parlato anche dei latitanti che sono in Francia». A dirlo è stato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al termine dell’incontro bilaterale avuto stamattina con il presidente francese, in un hotel del centro di Bruxelles. «Abbiamo condiviso il fatto che i nostri ministri della Giustizia su questo si incontreranno. Io gli ho chiesto di superare la dottrina Mitterrand», ha aggiunto Conte, spiegando che Marcon ha risposto che i ministri si incontreranno «e valuteranno dal punto di vista tecnico: anche su questo ha dimostrato apertura». Comunque, ha precisato il premier italiano, «non abbiamo parlato di casi specifici: noi diamo direttive e indicazioni, ma lasciamo la competenza ai ministri della Giustizia».

Le critiche dell’associazione “Anni di Piombo”

La rassicurazione che Conte ha valutato come un’apertura positiva, però, non è stata accolta con entusiasmo nel mondo delle associazioni delle vittime. «Non abbiamo tempo per inutili tavoli tecnici per l’estradizione dei terroristi italiani ospitati in Francia per motivi indecifrabili. Chiederemo i danni alla Francia per questo ingiustificato ritardo, che sembra quasi orchestrato per permettere ai terroristi ulteriori vie di fuga. Abbiamo chiesto ai nostri avvocati di studiare un’apposita azione giudiziaria avanti alla Corte di Giustizia europea usando anche i poteri sostitutivi in caso di inerzia della pubblica amministrazione», ha annunciato Potito Perruggini, parente di una vittima del terrorismo e presidente dell’Associazione “Anni di Piombo – Osservatorio Nazionale per la Verità Storica”.

«I tavoli tecnici ci sono già stati. Inutile perdere tempo»

I tavoli tecnici, ha sottolineato Perruggini, «ci sono già stati e sono già stati analizzati tutti i fascicoli, uno per uno». «Non permetteremo di costruire ulteriori muri a difesa di quelle verità così scomode forse anche alla Francia stessa. Sarebbe auspicabile che almeno il 2 maggio il presidente Mattarella riesca ad ottenere fatti e non più solo parole dalla sua visita a Parigi», ha concluso il presidente dell’Associazione “Anni di Piombo – Osservatorio Nazionale per la Verità Storica”.

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