Che succede al Senato? Salvini e Di Maio allarmati: la maggioranza non regge

22 Mar 2019 14:33 - di Redazione
emendamenti

Il primo campanello d’allarme è suonato il 20 marzo quando il Senato ha votato sul caso Diciotti: 237 voti per il no all’autorizzazione a procedere contro Salvini, 61 voti favorevoli. Proclamando i risultati la presidente del Senato, Elisabetta Casellati,  ha detto che i senatori presenti in Aula sono stati 299, i votanti 298 per una maggioranza assoluta dei componenti pari a 161.

In effetti, la Lega dispone di 58 voti in Senato, i Cinquestelle di 107. La somma è 165, una risicatissima maggioranza, raggiunta per soli quattro voti. Nella votazione del caso Diciotti, la Lega ha avuto 56 voti, a causa dell’assenza di Bossi e Stefani; il Movimento 5 Stelle ne ha avuti 94, poiché 3 hanno votato in dissenso al partito e 8 senatori si sono astenuti. Il totale è di 150 voti.

Altro campanello d’allarme: la votazione sulla mozione di sfiducia contro il ministro Danilo Toninelli.  Le due mozioni (del Pd e di Forza Italia)  sono state respinte ma la maggioranza assoluta a Palazzo Madama è di 161 voti e M5S più Lega, nella difesa del ministro, si sono fermati più in basso. 159 voti in favore di Toninelli, 102 per la sfiducia, 19 astenuti. Si è concretizzato, a Palazzo Madama, lo spettro del pallottoliere…

 

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